Paolo Rossi, il racconto della moglie: "I suoi ultimi momenti"

Federica Cappelletti si affida ad Instagram per ricordare Pablito, scomparso la notte del 10 dicembre
Paolo Rossi, il racconto della moglie: "I suoi ultimi momenti"
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Un selfie che li immortala sorridenti, il cielo e il mare sullo sfondo e l'inequivocabile didascalia: "Per sempre". È questo il commosso addio di Federica Cappelletti al marito Paolo Rossi, scomparso a soli 64 anni nella notte del 10 dicembre. Il post, pubblicato sul proprio account Instagram, è stato letteralmente preso d'assalto da fan di tutto il mondo e tra i tantissimi, affettuosi commenti ricevuti, spiccano quelli di alcuni utenti brasiliani: nell'estate del 1982, nel trionfale Mundial spagnolo, "Pablito" strapazzò la nazionale verdeoro con una tripletta che lo consegnò in maniera indelebile alla storia del calcio.

Paolo Rossi, la moglie: "Gli ho detto 'Vai'..."

"Nel momento in cui stava morendo e non se ne voleva andare, io l'ho abbracciato forte e gli ho detto Paolo, adesso vai, hai sofferto troppo. Staccati, lascia questo corpo e vai. Io crescerò le bambine e porterò avanti i nostri progetti. Tu hai fatto anche troppo e quindi si è addormentato in quel momento". Lo ha ricordato Federica Cappelletti parlando con i giornalisti davanti all'obitorio dell'ospedale Le Scotte di Siena. "Non è facile riassumere in poche parole tutto quello che è stato Paolo. Una persona unica, piena di ottimismo anche nei momenti più difficili, una persona grande ma allo stesso tempo semplice. Una persona che mi ha insegnato tanti valori belli e li ha insegnati alle nostre figlie. Io dico che dopo Paolo Rossi si sopravvive. Quindi cercherò di fare questo. Lui era una persona che sapeva parlare allo stesso modo con i capi di Stato ma anche con le persone che incontravamo al supermercato. Questo era Paolo e questa la sua grandezza. Preferisco pensare che sia un arrivederci. Fare a meno di lui è veramente tanto. Ma dovrò farlo, gliel'ho promesso. Riporteremo Paolo in Toscana. Faremo la cerimonia e una camera ardente a Vicenza che era la sua città adottiva. Poi lo farò cremare in accordo con il figlio perché me lo voglio tenere sempre vicino".

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