AIC, Calcagno: "Ecco le storture della Superlega e della Nuova Champions"

Il presidente dell'Assocalciatori esprime la sua contrarietà verso le due nuove competizioni: "Troppi errori. E sugli Europei dico sì al vaccino"
AIC, Calcagno: "Ecco le storture della Superlega e della Nuova Champions"© ANSA
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Il presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, Umberto Calcagno, ha analizzato le ultime, febbrili giornate che hanno visto le big italiane - Juventus, Inter e Milan - e tutte le altre europee, tentare lo 'strappo' con l'Uefa. "Il mancato coinvolgimento degli attori principali nel progetto, apparentemente naufragato, della Superlega è stato un errore grossolano. Calcagno è sicuro che: "Le tempistiche sono state sbagliate ma si devono comunque analizzare le storture di un sistema che hanno portato a questo progetto che sembra ormai tramontato". Ha poi continuato, ai microfoni di "Radio Anch'io Sport" su Rai Radio Uno: "C'e' stato un cortocircuito nelle modalita' in cui sono state fatte le cose, non sono però un appassionato delle sanzioni e di ciò che sta avvenendo: i calciatori hanno l'esigenza di giocare un po' meno, per tutelare loro salute e le competizioni sportive".

La Nuova Champions non piace

Al numero uno dell'Assocalciatori, però, piace molto poco anche come si sta prospettando la nuova Champions League: "Con la nuova formula si passa a 10 gare nel girone e non credo che questo comporti un aumento dello spettacolo e degli introiti. Si può cambiare ma senza aumentare troppo il numero di partite", ha ribadito Calcagno. "Veniamo da 2 campionati sovrapposti, con un calendario che non dà un attimo di respiro e così era già prima."

"Sì ai vaccini per la Nazionale"

Umberto Calcagno continua, soffermandosi questa volta sugli Europei, in onda la prossima estate: "Spero che vengano vaccinati gli atleti che vi parteciperanno, senza chiedere una via preferenziale, e che i giocatori siano vaccinati anche per il prossimo campionato, affinchè il calcio sia un mondo che possa lavorare in sicurezza". Calcagno, infine, sposa la scelta del governo di posticipare al primo giugno l'ingresso, contingentato e in sicurezza, negli stadi: "Ovviamente ci dispiace, avere i tifosi e gioire con loro è la parte piu' bella del nostro lavoro. Speriamo di tornare al più presto alla normalità, ma ad oggi tutto ciò che ruota attorno all'evento è problematico".


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