"Il Mondiale di calcio in Qatar ci cambierà"

Lo sceicco Thamer bin Hamad Al-Thani chiarisce condizioni e prospettive dell’evento e parla di un modello organizzativo e gestionale in grado di modificare anche la storia del Paese
"Il Mondiale di calcio in Qatar ci cambierà"
Dundar Kesapli
10 min

Sarà il Mondiale di calcio più complesso e anomalo della storia e non solo per la collocazione temporale, tra novembre e dicembre 2022 (anche se nelle carte della Fifa è specificato che l’evento si dovrà svolgere sempre in estate). Per certi versi affascinante e per altri discutibile e discusso, anche nel percorso di avvicinamento Qatar 22 è accompagnato da forti polemiche - internazionali - di varia natura. Ho avuto l’opportunità di confrontarmi per il Corriere dello Sport con lo sceicco Thamer bin Hamad Al-Thani, vicedirettore dell’ufficio di comunicazione e portavoce del governo qatariota.

A diciassette mesi dall’inizio del torneo, la protesta internazionale è al suo massimo per via delle condizioni dei lavoratori asiatici nei mega-cantieri che hanno ridisegnato il Paese (6 nuovi stadi, uno profondamente rinnovato, 320 chilometri di metropolitana, una città satellite). Oggi, non solo associazioni come Amnesty International o quotidiani come The Guardian (che hanno riportato la notizia di 6500 morti in un decennio, praticamente due al giorno), ma anche i calciatori di Norvegia, Germania, Belgio, Paesi Bassi vogliono che la loro voce sia ascoltata. Come risponde lo Stato del Qatar a queste accuse?

«Il Qatar sostiene pienamente i calciatori e le federazioni utilizzando le loro piattaforme per promuovere i diritti umani. Le loro critiche alla Coppa del Mondo 2022, tuttavia, sono fuori luogo. Il Qatar ha compiuto progressi tangibili nella riforma del lavoro e ha mostrato il suo impegno a proseguire il processo in collaborazione con i partner internazionali. Diverse organizzazioni, tra cui l’Organizzazione internazionale del lavoro delle Nazioni Unite (ILO), la Confederazione internazionale dei sindacati (ITUC) e le ONG, hanno riconosciuto che in Qatar è in atto un cambiamento positivo. La Coppa del Mondo 2022 è stata un catalizzatore per accelerare le riforme del lavoro. Il Qatar guida la regione sulla riforma del lavoro e ha migliorato la vita di milioni di lavoratori e delle loro famiglie. Le riforme sono vantaggiose per tutti: forniscono ai lavoratori più diritti, salari più alti, migliori condizioni di vita e di lavoro, creando allo stesso tempo un’economia locale più dinamica. I lavoratori non hanno più bisogno di un permesso di uscita per lasciare il Paese, sono state abolite le norme che potrebbero limitare la capacità di un lavoratore di cambiare lavoro ed è stato introdotto un nuovo salario minimo non discriminatorio. Le procedure di assunzione sono state rafforzate per eliminare le pratiche di sfruttamento prima dell’arrivo dei lavoratori in Qatar, sono stati adottati nuovi standard di salute e sicurezza in tutto il paese e sono stati costruiti migliaia di alloggi moderni. Le riforme del lavoro non sono complete. Stiamo introducendo riforme del mercato del lavoro che hanno richiesto anni, se non decenni, per essere attuate in altri Paesi. Il Qatar si sta muovendo a un ritmo veloce, ma il cambiamento sistemico non avviene dall’oggi al domani. Il dialogo e l’impegno sono i modi migliori per ottenere un cambiamento duraturo, e per questo motivo il Qatar continuerà a lavorare con i nostri partner internazionali per garantire che la riforma del lavoro sia una parte importante dell’eredità della Coppa del Mondo 2022».

Esiste un modello Qatar per la Coppa del Mondo?

«La Coppa del Mondo è un’opportunità per guidare un cambiamento sociale, umano ed economico positivo nella regione. Il Qatar sarà il primo paese ospitante della Coppa del Mondo in Medio Oriente e nel mondo arabo, e pensiamo che la nostra organizzazione del torneo cambierà le percezioni e guiderà lo sviluppo in tutta la regione e oltre. Crediamo che questa edizione della Coppa del Mondo sarà un torneo come nessun altro. Sarà connesso, ecologico e personalizzato in base agli interessi di ogni tifoso. Nessuno stadio della Coppa del Mondo sarà a più di un’ora di viaggio da un altro. Ciò significa che per la prima volta i tifosi potranno facilmente assistere a due o tre partite in un solo giorno. Il Qatar ha utilizzato il torneo come un’opportunità per promuovere la sostenibilità nella regione e favorire i progressi tecnologici. In linea con la nostra visione nazionale del Qatar per il 2030, continuiamo a mantenere il nostro impegno a ospitare la prima Coppa del mondo a emissioni zero e stabilire nuovi standard per eventi sportivi mega sostenibili in futuro. La sostenibilità e l’utilizzo post-torneo sono stati considerazioni fondamentali nella progettazione delle sedi, compreso l’uso di stadi ad energia solare, l’aumento degli spazi verdi, la riduzione del consumo di energia, il riutilizzo dell’acqua durante le operazioni e l’eredità post-torneo».

Cosa significa il calcio per il Qatar e quanto è importante? È una passione, un investimento, un buon modo per esprimere leadership e per imporsi?

«Il Qatar sta sfruttando la passione nazionale per lo sport per abbattere le barriere, aumentare la comprensione e guidare un cambiamento positivo. Abbiamo sempre creduto nel riunire il mondo attraverso scambi culturali, come lo sport, per migliorare il dialogo e la comprensione globale. Vogliamo che i tifosi tornino a casa con una migliore impressione del nostro Paese, della nostra cultura e della nostra regione. Per quanto riguarda la Coppa del Mondo 2022, ci impegniamo a garantire che il torneo lasci un’eredità umana, economica, sociale e ambientale positiva non solo per il Qatar, ma per la regione e per il mondo».

Bora Milutinovic continua a sostenere che la Coppa del Mondo in Qatar sarà la migliore a livello tecnico e tattico: stadi perfetti, temperatura ideale “condizionata”… Realisticamente, pensa che sarà così?

«Sarà la prima Coppa del Mondo compatta dell’era moderna, consentendo alle squadre di allenarsi e giocare a breve distanza dal loro hotel e ai tifosi di guardare più partite in una sola giornata. La distanza più lunga tra gli stadi è di 75 km, mentre la più breve è di soli 5 km. I tifosi possono aspettarsi tempi di percorrenza minimi tra gli stadi grazie al nuovo sistema metropolitano all’avanguardia. La metropolitana garantirà ai tifosi di impiegare un tempo massimo di un’ora viaggiando tra gli impianti. Non saranno necessari viaggi aerei durante il torneo, mentre il traffi co dei veicoli sarà notevolmente ridotto, il che è un vantaggio in termini di sostenibilità per gli organizzatori e un vantaggio in termini di costi per i tifosi. Le dimensioni del paese ci consentono di off rire un torneo veramente innovativo».

Anche se ci auguriamo che il 2022 sia l’anno successivo alla pandemia, quali piani avete preparato per combattere il Covid-19? Quanti tifosi sperate di ospitare?

«I preparativi sono sulla buona strada nonostante le sfide imposte dalla pandemia globale. Il Qatar ha completato il 90% dei progetti infrastrutturali, e tutte le infrastrutture dei tornei dovrebbero essere completate entro l’anno. Siamo ben preparati per mostrare al mondo che possiamo ospitare la Coppa del Mondo 2022 con le capacità dello stadio al completo. Con il lancio dei programmi di vaccinazione a livello globale, riteniamo che il torneo contribuirà a unire il mondo nella celebrazione globale. Siamo in trattative con i fornitori di vaccinazioni su come possiamo assicurarci che tutti i partecipanti alla Coppa del Mondo siano vaccinati e abbiano accesso al vaccino. Sono in corso programmi per fornire vaccinazioni a tutti i partecipanti alla Coppa del Mondo. Dalla metà del 2020, il Qatar ha ospitato varie competizioni internazionali protette dal Covid, trale quali la Coppa del mondo per club FIFA 2020 con il 50% di spettatori, le partite della zona est della Champions League della Confederazione asiatica di calcio, le qualifi cazioni maschili per l’Australian Open di tennis, il Beach Volley World Tour, la Coppa del Mondo di Ginnastica Artistica e il MotoGP del Qatar 2021. Esaminiamo costantemente i piani e cerchiamo il modo migliore per ospitare e fornire competizioni che aderiscano ai protocolli globali di salute e sicurezza. Per ogni evento, gli organizzatori locali collaborano con l’ente internazionale competente per scegliere l’approccio migliore mettendo al primo posto la salute degli atleti, dei tifosi e della comunità. La Coppa del Mondo per club, ad esempio, è stata un modello di grande successo. L’evento è stato strettamente controllato così da consentire solo ai soggetti in possesso di anticorpi e risultati negativi al test Covid di partecipare alle partite. Stiamo lavorando con vari partner ed esperti internazionali per garantire che la Coppa del Mondo 2022 sia economicamente accessibile a tutti i tifosi che desiderino partecipare. Siamo determinati a rendere questa edizione della Coppa del Mondo un’esperienza accessibile ai tifosi di tutto il mondo nonostante le sfi de economiche poste dalla pandemia».

L’Italia di Mancini ha vinto le dieci partite delle qualificazioni europee. Nello stesso anno, a gennaio, il Qatar ha conquistato il suo primo titolo, la Coppa d’Asia, vincendo 7 partite su 7 e battendo in finale il Giappone. Forse spera segretamente di ripetere l’exploit della Russia, giunta ai quarti nel 2018? Per questo avete partecipato come ospiti alla Copa America 2019 e ora alle qualificazioni alla Coppa del Mondo (a marzo, vittoria su Lussemburgo e Azerbaigian e pari con l’Irlanda), anche se siete il paese ospitante?

«Siamo lieti di vedere la nostra squadra di calcio raggiungere il successo sul campo. La Coppa d’Asia 2019 è stata un traguardo storico e un’importante pietra miliare nel nostro piano di sviluppo. I nostri recenti risultati nelle qualifi cazioni alla Coppa del Mondo in Europa sono un’indicazione positiva dei continui progressi. Stiamo gareggiando con alcune delle squadre nazionali più competitive e speriamo che i giocatori continuino a far tesoro di questa preziosa esperienza in vista della Coppa del 2022».


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