Italia, bufera per il pullman scoperto: il retroscena della trattativa

E' scoppiata una polemica durissima tra il Prefetto e la Figc. Il ruolo di Bonucci, la scelta dei giocatori: vi raccontiamo tutto
Italia, bufera per il pullman scoperto: il retroscena della trattativa© LAPRESSE
Andrea Santoni
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Domenica campioni d’Europa, in un tripudio generale. Lunedì todos caballeros, a Roma davanti alle massime autorità italiane con bagno di folla di corollario. Il giorno dopo polemica alzo zero. E la cosa più clamorosa è che ad aprirla, sulle pagine del Corriere della Sera, affidandosi a Fiorenza Sarzanini, è stato ieri il prefetto della Capitale, Matteo Piantedosi. Titolo: «Quella sfilata non era autorizzata. Così la Federcalcio ha violato i patti». Al centro del duro attacco al presidente Gravina, la “forzatura”, su richiesta dei calciatori capitanati da Bonucci, messa in atto per ottenere un pullman scoperto e concedersi un breve tour nel centro città a favore di se stessi e della gente, accorsa all’evento annunciato. Le immagini dell’abbraccio “fisico” agli azzurri di migliaia di tifosi e cittadini accalcati non potevano non stridere con i ripetuti appelli alla prudenza di questi mesi, in tempi di pandemia.

L'inizio dello scontro

In tarda mattinata da via Allegri è arrivata una nota dettagliata, dai toni concilianti data la delicatezza del tema e il ruolo dell’interlocutore ma dall’intento controdeduttivo, sottolineando la «condivisione della scelta finale», seguita poco dopo l’ora di pranzo da alcune considerazioni di Bonucci, chiuse con un lapidario: «A ognuno il suo compito e il suo ruolo. E’ davvero semplicistico e molto italiano scaricare le colpe».

La ricostruzione della giornata e della trattativa

Conviene a questo punto ricostruire quel che è accaduto a cavallo della finale di Wembley. Inzialmente il programma federale prevedeva il rientro a Firenze, con volo charter notturno. Gli inviti al Quirinale e a Palazzo Chigi (allargati a Berrettini), indipendentemente dall’esito del match, lo hanno ovviamente fatto cambiare. Aspetto questo che non a caso è stato sottolineato ieri nella replica federale. Venerdì scorso Piantedosi ha presieduto il comitato per l’ordine e la sicurezza (forte della linea concordata con la ministra Lamorgese e il capo della Polizia, Giannini). In quella sede non era stato ritenuto possibile ridurre a un solo evento il calendario della giornata (scelta che avrebbe evitato una bella fetta del problema) né era stata accolta la richiesta della Figc di poter ospitare la squadra su un pullman scoperto, in caso di vittoria. L’opzione Piazza del Popolo, invece sfruttando la Fan zone, era stata portata dal Commissario straordinario per Euro 2020, Frongia. Il successo sull’Inghilterra ha spinto la situazione in un angolo. Da una parte la squadra convinta di poter ottenere l’unica richiesta presentata, ovvero raggiungere palazzo Chigi dal Quirinale appunto su un pullman aperto. Dall’altro il prefetto, disposto al massimo a far sfilare gli azzurri su una pedana in piazza del Popolo. Finito l’incontro con Mattarella, si è acceso un lungo braccio di ferro. Portavoce della volontà della squadra, Bonucci. La sua lunga discussione con l’enturage federale (con la minaccia di rientrare in albergo), in particolare con l’avvocato Viglione e col sovrintendente alla sicurezza Minniti, ripresa dalle tv, con i compagni saliti sul pullman federale, ha reso evidente quel che stava accadendo. Intanto via del Corso era già gremita di persone. Quando il corteo si è mosso verso Palazzo Chigi già la situazione ha cambiato di segno. Le pressioni della Figc, il fatto che la folla stesse accalcata, indipendentemente dal tipo di pullman in strada, hanno convinto anche le autorità di polizia ad assecondare la squadra. «Ho vinto la trattativa» ha spiegato Bonucci appena sceso dall’automezzo, in piazza Colonna, mentre alle sue spalle si profilava il nuovo veicolo, scoperto (qui, non davanti al Quirinale come sostenuto nell’intervista dal prefetto), pavesato con la foto festante di Wembley (dunque realizzata da poche ore). Dopo l’incontro con Draghi, gli azzurri sono tornati così in albergo, tra ali di tifosi festanti. «Se vinceremo i mondiali, tratteremo direttamente con loro», ha concluso Piantedosi.


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