Stroppa in vetta, ma promozione e salvezza sono una questione di Var

Il Monza piega il Crotone con un gol al 95'. Ma Modesto protesta per un'uscita di Di Gregorio regolare per Mazzoleni. Var decisivo anche nel derby di Calabria. Un rigore di Folorunsho premia Stellone. Ma Giua nega un penalty ai silani assistito da Massimi. Bisoli ko
Stroppa in vetta, ma promozione e salvezza sono una questione di Var© LaPresse
di Tullio Calzone
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Il segno del destino. Quello che condanna il Crotone a Monza al 95’ e lancia Stroppa in vetta alla classifica. Cinque anni sullo Jonio non sono diventati una remora per Barberis che ha griffato vittoria e primato. Urlano, tuttavia, i calabresi per il rigore non concesso da Paterna, decisione confermata al Var da Mazzoleni senza sì e senza ma. L’uscita travolgente di Di Gregorio al 96' non è da punire per il fischietto teramano che non rileva alcun “danno procurato”, perché il portierone brianzolo spazza via palla (prima) e avversario (dopo). Modesto ci resta malissimo, il suo Crotone ha onorato l’impari contesa dell’U-Power Stadium con tutto l’orgoglio che ha. Ma perdere al quinto dei 6 minuti di recupero, reclamando un penalty, è insopportabile. Fa festa, invece, Stroppa, altro grande ex della contesa, che non può voltarsi perché le antagoniste per la A non danno tregua. Lo sa bene il Lecce che soffre ma tiene con autorevolezza contro i rigurgiti residui di grandezza di un Parma capace di battersi alla pari con i salentini senza, tuttavia, riuscire a piegarli. Eh già, perché Baroni non si batte e va bene così. Il 4º pari di fila fa gioire il presidente Sticchi Damiani come al solito con signora in tribuna, mentre Lucioni & C. applaudono i 2 mila sostenitori al “Tardini” accanto alla loro squadra del cuore. Impagabili!
      Batte forte anche il cuore della Reggina del presidente Luca Gallo che non ha nessuna intenzione di arrendersi alle difficoltà economiche e di salute che lo hanno angustiato. Anzi, rilancia un progetto che Stellone ha raddrizzato rimettendo in piedi una squadra apparsa grande prima di abbandonarsi a un declino non inevitabile. E, infatti, prova a tornare in lotta per i playoff. Sembra avere un destino amaro, invece, il Cosenza. Il 5º legno stagionale (due al Granillo) condanna i rossoblù nel derby di Calabria. A Bisolone manca un rigore che per Giua non c’è, solo dopo essere stato richiamato al Var per essere certo che il contatto tra Amione e Laura non sia da sanzionare con la punizione massima. I dubbi restano, ai silani.
      Non ce ne sono, invece, allo “Stirpe” nell’affermazione del Frosinone su un Benevento frastornato e distratto. I laziali, che avevano passeggiato già all’andata, risultano ancora indigesti ai sanniti che nell’anno della loro prima, storica A resero veri sogni di gloria inimmaginabili, obbligando i ciociari agli spareggi con un successo a tempo scaduto. Ma per fortuna della Strega, il finale stavolta è tutto ancora da scrivere. Oggi tocca alla nutrita concorrenza con Pecchia e D’Angelo in agguato per la vetta.


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