Stroppa da A e il veleno nella coda di Pecchia e Baroni

Le incredibili sconfitte del Lecce al Menti contro il Vicenza e della Cremonese in casa contro l'Ascoli (micidiale in trasferta: 11ª vittoria esterna per Sottil) rilanciano il Monza di Stroppa per la A diretta. Caserta cade al U-Power Stadium e rischia l'esonero: Vigorito si è preso 24 ore per decidere. Bagarre anche in zona salvezza: il Cosenza non si piega al Pisa e ora spera
Stroppa da A e il veleno nella coda di Pecchia e Baroni© LAPRESSE
di Tullio Calzone
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IL VELENO NELLA CODA - La volata per la promozione diretta in Serie A e per il  piazzamento di miglior favore nella griglia-playoff non risparmia colpi di scena. Quello più clamoroso a Vicenza, dove si è rischiato il “casus” disinnescato solo dall’incredibile debacle della capolista. Nulla di irreparabile per Baroni che, tuttavia, ha visto trasformarsi la gioia in amarezza quando, in occasione del vantaggio di Strefezza, ha notato cadere al suolo, come tramortito, il portiere dei veneti Contini a seguito dell’esplosione di un petardo lanciato in campo da un tifoso sistemato dietro la porta veneta. Anche in caso di un’eventuale vittoria, il Lecce avrebbe quasi certamente perso i punti conquistati a causa della sostituzione del numero uno vicentino, un forfait che non avrebbe determinato, tuttavia, il successo dei padroni di casa. L’«alterazione del potenziale atletico» degli avversari, menomati dal colpo accusato dall’ex numero uno napoletanto di madre ucraina non avrebbe causato conseguenze peggiori.

NORME NUOVE. ANZI VECCHIE - Le norme, infatti, sono cambiate in seguito al caso Alemao, il brasiliano che, raggiunto a Bergamo da una monetina piovuta dagli spalti atalantini, favorì l’assegnazione della vittoria a tavolino del Napoli di Maradona che poi vinse il 2º scudetto, certificato da un gol alla Lazio, manco a dirlo, di Marco Baroni. Un segno del destino. L’episodio di Vicenza, pertanto, non dovrebbe ulteriormente punire il Lecce già colpito suo malgrado dal gesto di uno sconsiderato che ha tolto concentrazione ai salentini. I giallorossi potranno rimediare venerdì col Pordenone, sperando che non ci siano misure afflittive assolutamente non meritate da una squadra che ha dominato a lungo sul campo questa bellissima Serie B.

STROPPA DA A. CASERTA AL CAPOLINEA? - La penultima giornata ha riservato altre sorprese. Roboante è stata la sconfitta della Cremonese allo “Zini” contro l’Ascoli di Sottil, spietata macchina da trasferta (11º successo). Un blitz che ha anche spalancato le porte della promozione al Monza e fatto gioire il presidente Berlusconi in tribuna. Stroppa domina, sbriciolando un Benevento che potrebbe decidere un clamoroso avvicendamento in panchina dopo le “riflessioni” del presidente Vigorito che non lasciano intravedere nulla di buono per il tecnico calabrese, incapace di far decollare definitivamente la Strega. Ma ritenerlo l’unico responsabile di questo mancato aggancio alla A diretta sarebbe ingiusto e ingeneroso. Frena il Pisa contro un orgoglioso Cosenza che adesso deve battere il Cittadella per evitare la C. L’ex capolista toscana è, invece, attesa da un Frosinone irriconoscibile contro una Spal che vince e si salva davanti a Leo Semplici e con Tacopina tra i tifosi. Non sa approfittarne il Perugia che perde il derby e può solo superare il Monza e sperare che Grosso non trovi quel punto che certificherebbe i playoff.


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