Come rendere l’accesso al calcio in televisione più semplice e meno costoso

I telespettatori potranno scegliersi la piattaforma più adatta: satellite, internet e digitale terrestre. Ecco le parole di Mauro Vergari, direttore dell’ufficio studi di Adiconsum
Come rendere l’accesso al calcio in televisione più semplice e meno costoso
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Parte il campionato di calcio e questo anno i tifosi avranno più scelta. Dazn, che detiene i diritti tv per trasmettere tutte e dieci le partite settimanali, ha modificato l’accordo che aveva in esclusiva con Tim, per sbarcare su altre piattaforme a partire da Sky che dall’8 agosto già ospita l’app Dazn. Una buona notizia, perché i telespettatori potranno scegliersi la piattaforma più adatta: satellite, internet e digitale terrestre. Dazn, dunque, scommette sulla diversificazione delle partnership. Tra le varie opportunità c'è chi  ritiene che l’offerta del campionato dovrebbe essere disponibile anche sulla piattaforma satellitare gratuita, già abilitata, tramite Cam o decoder, a consentire la visione di programmi a pagamento. Questo eviterebbe di dovere sottoscrivere un doppio abbonamento: a Sky e a Dazn, in particolare a chi abita in comuni montani, isole e località tecnologicamente più svantaggiate.  Una scelta in linea con i principi di “neutralità tecnologica” e semplicità di accesso a una offerta molto seguita come il calcio nazionale.  Già nei primi anni 2000 le autorità regolatorie intervennero su Tele+ e Stream, che allora detenevano  i diritti televisivi del campionato di calcio, obbligandole a condividere le loro offerte per favorire la vita dei telespettatori. Garanzia di qualità di visione elevata delle partite, maggiore concorrenza e libertà di scelta della piattaforma sono i comandamenti di tutte le associazioni di consumatori. Dazn ha rotto l’esclusiva con Tim e sbarca su Sky. Una buona notizia per gli appassionati di calcio?“Certo – spiega Mauro Vergari, direttore dell’ufficio studi di Adiconsum - ma con una macchia, resta l’esclusiva dello streaming”. A cosa si riferisce? “Per vedere tutta la Serie A sui canali di Sky si pagheranno altri cinque euro e si è comunque costretti a fare un abbonamento all’app di Dazn. E questo anche se la tv tramite internet non si riceve. Resta una limitazione delle libertà oltre che una duplicazione dei costi. Avremmo preferito che Dazn mettesse in vendita un pacchetto specifico per canali ricevibili tramite satellite o digitale terrestre. Insomma, finalmente c’è la possibilità di scegliersi la piattaforma, per evitare le famose rotelle durante le partite, ma gli utenti sono comunque obbligati a pagare una fruizione tramite internet che in alcuni casi non utilizzano perché impossibilitati”. Facciamo un esempio? “Pensiamo a chi vive nelle comunità montane, dove internet e il digitale terrestre spesso sono un miraggio. Lì gli amanti del calcio hanno solo l’opzione satellite e chiedono il rispetto della neutralità tecnologica. Servono delle nuove regole che incentivino a vedere il calcio su tutte le piattaforme. Perché ad esempio Dazn non propone le partite sulla piattaforma satellitare gratuita , magari con una sua Smart card e il pagamento di un abbonamento congruo, proporzionato all’offerta? Il principio è sempre lo stesso, lasciamo la libertà di scelta al consumatore senza obbligarlo ad inutili costi aggiuntivi”. “A proposito di tivùsat – conclude Vergari - ad oggi è una piattaforma di qualità e totalmente gratuita. E la sua centralità in alcune zone del Paese è dimostrata dai recenti stanziamenti aggiuntivi del Mise per aiutare le famiglie a salire a bordo”. Se Dazn cerca nuovi partner e nuovi clienti, insomma, sa dove trovarli…


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