Complottismo e rimescoloni

Italo Cucci
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“Vorrei porre il problema proprio prima di Milan-Monza - mi ha scritto ieri un lettore, Mariano Proietti -. Si è molto discusso sulle multiproprietà familiari che non possono convivere nelle stesse Serie, nello stesso campionato, per esempio di Lotito che non poteva tenersi la Salernitana in Serie A perché già proprietario della Lazio; stessa cosa nel caso in cui il Bari fosse promosso in Serie A con il figlio di De Laurentiis; tutto questo mi può andar anche bene perché è giusto, ma ritornando al Monza che è in Serie A con il duo Berlusconi-Galliani, perché non potrei pensare che ci potrebbero essere scambi di favore tra Milan e Monza?(…)”.

Complottismo e rimescoloni

Vede i puntini?, è stata la mia risposta. Mi fermo lì perché le querele le prendo io. Così, invece, siamo al banale e tradizionale complottismo con il quale in questo Paese si gioca tutto l’anno. Mentre i furbi che non si espongono ne fanno di tutti i colori, ignorati e impuniti. Ma dico la mia verità: a costo di scandalizzare i benpensanti mi trovavo meglio con i rimescoloni nostrani piuttosto che con le organizzazioni finanziarie internazionali che in fatto di trasparenza mi paiono imperscrutabili e ingannevoli. Una cortina di acciaio. Ma compatitemi, sono un vecchio conservatore in un Paese in cui non c’è nulla da conservare soprattutto perché vi regna il Sospetto Permanente nei confronti degli innocenti e il Libero Intrallazzo che ingrassa i reprobi.

Il Bari di De Laurentiis

Segnalo che i grandi scandali del calcio sono stati scoperti e castigati. Nel frattempo, ribadisco un concetto molto personale: quando Aurelio De Laurentiis prese “la Bari” ero in città e potei complimentarmi con lui che invece di fare un Napoli per la Serie C aveva soccorso e salvato un club prestigioso. Ricordai un grande presidente che aveva speso milioni per salvare dalla bancarotta una squadra davvero storica, lo Spezia (vincitore del mitico Scudetto 1944 dei Vigili del Fuoco) senza alcun interesse se non la rinomata generosità: Massimo Moratti. Se ben ricordo lo attirammo in una trappola sentimentale Paolo Paganini e io quando facevamo Sabato Sprint sul 2. Il calcio vero è questo.


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