Procura Figc: "Riapriamo processo plusvalenze Juve e altri"

La Federcalcio, appellandosi all'articolo 63, sta notificando alle parti interessate la revocazione per la sentenza definitiva sull'inchiesta plusvalenze: possibile nuovo iter
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Si muove la Procura della Federcalcio, determinata a riaprire il caso plusvalenze, nonostante la sentenza definitiva già passata in giudicato. Gli ispettori della Procura Federale tornano alla carica e partendo dalla Juventus sono pronti a rimettere tutto in ballo.

La chiave è l'articolo 63

In base all'articolo 63 del Codice di Giustizia Sportiva, gli 007 della Figc puntano alla revocazione della sentenza e nelle ultime ore avrebbero notificato a tutti i club coinvolti oltre ai bianconeri l'intenzione di riaprire un fascicolo forse troppo presto archiviato.

"Acquisizione di atti nuovi": la mossa della Procura

E dire che il processo sportivo sulle plusvalenze si era concluso, in primo grado, già lo scorso aprile con il proscioglimento per tutti i dirigenti e le società finite a giudizio davanti al Tribunale nazionale federale. Tra gli assolti l'allora presidente della Juventus, Andrea Agnelli, e il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Si trattava più in generale di 59 dirigenti, di undici club, cinque di Serie A (Genoa, Sampdoria ed Empoli, oltre a Juve e Napoli). A maggio la Corte d'appello federale aveva respinto il ricorso della Procura della Figc, ma in seguito all'avviso di garanzia ad Andrea Agneli e altri dirigenti bianconeri, si è rientrati nella fattispecie propria dell'ormai faigerato articolo 63 in base al quale "solo in presenza di atti nuovi e ritenuti decisivi per la revisione della decisione definitiva pronunciata dalla Corte di appello federale", il procuratore federala avrebbe potuto decidere di impugnare la sentenza. Ovverosia quanto avvenuto oggi. Intanto, la procura guidata da Chine', dopo le dimissioni del Cda bianconero, ha aperto un altro fascicolo riguardante i contratti bianconeri e legato all'inchiesta torinese.

La posizione del Procuratore Federale e le squadre chiamate in causa

La Figc ha specificato che "il Procuratore Federale, esaminati i documenti ed atti istruttori dell’indagine penale ‘Prisma’ trasmessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, ha proposto, ai sensi dell’art. 63 del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC, ricorso per revocazione parziale della decisione della Corte Federale di Appello a Sezioni Unite n. 89 del 27 maggio 2022, nei confronti delle società FC Juventus SpA, UC Sampdoria, FC Pro Vercelli 1892 Srl, Genoa CFC SpA, Parma Calcio 1913 Srl, Pisa Sporting Club Srl, Empoli FC SpA, Novara Calcio SpA. Delfino Pescara 1936 SpA e di n. 52 dirigenti delle medesime società sportive, chiedendone la condanna alle sanzioni che verranno rispettivamente richieste nel corso dell'udienza di discussione del ricorso di fronte alla Corte Federale di Appello".

Richiesto un nuovo procedimento disciplinare

La Federcalcio ha infine comunicato che "la Procura Federale, a seguito dell’acquisizione degli atti del medesimo procedimento penale dell’Autorità Giudiziaria di Torino, si è attivata, nell'ambito di un nuovo procedimento disciplinare sportivo, nell’attività di indagine di propria competenza, nei confronti della società Juventus e di altre società sportive professionistiche per ulteriori e nuove condotte disciplinarmente rilevanti rispetto a quelle per le quali ha già esercitato l’azione disciplinare dinanzi agli Organi di Giustizia Sportiva nell’ambito dell’indagine ‘plusvalenze’ della stagione sportiva 2021-2022 ed i cui giudizi si sono conclusi con la decisione n. 89 del 2022. I termini di conclusione delle indagini sono quelli fissati dal vigente Codice di Giustizia Sportiva della FIGC".


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