Morte Vialli, Melli difende Dino Baggio per le dichiarazioni shock: “Ha visto con i suoi occhi”

L'ex attaccante si schiera con l'ex centrocampista: "Se lo dice è perché ne è certo, bisognerebbe investigare sulle sostanze prese in quei periodi"
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Dopo le due risposte di Walter Sabatini e Alberto Di Chiara al commento di Dino Baggio su Vialli e il doping, arriva anche il pensiero dell'ex calciatore Alessandro Melli, che invece si schiera con Baggio: "Dino le disse anche a me quelle cose dopo che è venuto a mancare Vialli, se l'ha detto sicuramente l'avrà visto con i suoi occhi. Lo conosco, se dice una cosa sicuramente dice una cosa di cui è certo. Può essere. La mia reazione quale è stata? Gli ho detto 'Mi auguro che tu, se è vero quello che dici, sia stato perspicace e intelligente da non farne uso'. E lui sicuramente non l'ha fatto. Dino ha tirato su un polverone".

Le parole di Melli

"Bisognerebbe risalire a quello che abbiamo preso, investigare un po' sulle sostanze prese in quei periodi". "Faccio fatica a dare una risposta se non per quello che ho vissuto io, Dino ha detto la sua. Da parte nostra integratori ma non credo che le mie società dove ho militato abbiano mai dato 'qualcosa di diverso', almeno me lo auguro - ha aggiunto -. Il giocatore si affida ai medici, ai fisioterapisti e alle persone competenti e dunque quello che posso dire è che personalmente ho sempre avuto fiducia in loro, mi auguro che la mia fiducia sia stata ben riposta. In questi ultimi 50 anni i calciatori sono stati migliaia, le società sono tante e può anche darsi che da qualche parte sia successo qualcosa 'che non è lecito'. Ma non sta a me dirlo perché non c'è ne la prova nè la certezza. Le voci le ho sentito anche io, sulla Juve se ne sono dette tante ma non sta a me giudicare. C'è stato un processo e qualcosa è emerso. Ma sarebbe anche sbagliato dire cose di cui non siamo a conoscenza, se non per sentito dire". 

Melli: "Non ho visto niente"

"In ogni settore secondo me dove c'è del businness, c'è del buono e del cattivo. Può anche darsi dunque che ci possa essere. Io con i miei occhi non l'ho visto. Nello sport come in altri ambiti c'è l'anima nera dell'uomo che ogni tato emerge. Può anche darsi che il calcio ne faccia parte come tutti i settori di questo mondo soprattutto dove ci sono i soldi. Quando hai 24-25 anni non ti fai domande troppo complicate o machiavelliche, non ne hai né la conoscenza né la facoltà, non me la sono posto questa domanda. Poi è emerso il problema e quando è emerso è come se ti dicessero 'apri gli occhi' ma non riesco a dare un giudizio da una parte o dall'altra e non è giusto rispetto a persone che non meritano un mio giudizio", ha concluso.


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