Supercoppa, un trofeo vero. Ecco perché vale doppio

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Supercoppa, un trofeo vero. Ecco perché vale doppio© LAPRESSE
Alberto Polverosi
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Più di dieci anni fa, quando allenava il Real Madrid, alla vigilia di un Clasico che assegnava la Supercoppa, Mourinho disse che quello «è il torneo più importante dell'estate e il meno importante della stagione. Ai giocatori ho detto che non ci siamo preparati per giocare la Supercoppa, ma l’intera stagione. E’ una singola competizione, non ha granché in comune con quello che succederà più avanti». Quando era all’Inter qualche anno prima, aveva detto pure che la Supercoppa è importante per un club perché può arricchire la sua bacheca, ma lo è meno per un allenatore perché sa che si tratta di una sola partita, una partita a sé.

E’ una visione alla Mourinho, si può essere d’accordo o meno, ma convincere oggi i suoi colleghi milanesi sarebbe un compito molto complicato. Oggi Pioli e Inzaghi hanno in palio una Supercoppa che rappresenta un bel pezzo della loro attuale stagione. Si fosse giocata in estate avrebbe avuto un valore diverso, come diceva Mourinho l’avremmo valutata in prospettiva. Ma stasera no, stasera la Supercoppa è una coppa vera per Milan e Inter. Il campionato sta andando verso Sud, a Milano per ora si recita un ruolo da comprimari e se sul palcoscenico più prestigioso c’è un altro protagonista, si può sempre conquistare un teatro meno importante con una buona recita.
Sarà un problema per chi perde questa coppa. Aumenterà la portata, o quanto meno l’enfasi, del suo periodo nero. La sconfitta andrebbe ad aggiungersi, appesantendolo non poco, a un bilancio parziale assai deludente, per gioco e risultati per tutt’e due le squadre. Se perde il Milan, già eliminato dalla Coppa Italia, la sua stagione rischia di diventare una delusione nell’anno in cui doveva difendere lo scudetto. A Pioli resterà la Champions (lo aspetta Conte col Tottenham), oltre che la speranza di un rovinoso e per ora inimmaginabile crollo del Napoli. Se perde l’Inter, non avrà la possibilità di salvare la stagione come accadde l’anno scorso quando Inzaghi perse lo scudetto di due punti ma vinse gli altri due titoli nazionali. Come per il suo collega rossonero, dovrà cercare gloria altrove, in Champions (ottavi col Porto) e in Coppa Italia (quarti con Atalanta o Spezia) e sperare nel contro-miracolo del Napoli.
Se la Supercoppa, come dice Mourinho, non conta molto in assoluto, quella di stasera ha un valore doppio. Dà un “titulo” ed evita una crisi.


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