ROMA - Giancarlo De Sisti festeggia 80 anni. É stato un grande centrocampista della Nazionale, la bandiera di Roma e Fiorentina e un tecnico moderno che sfiorò lo scudetto sulla panchina della squadra viola. Oggi si racconta ai microfoni di Radio Rai. "Non vengono tutti i giorni 80 anni, quindi è tempo di fare bilanci - afferma con il sorriso - sono stato una persona fortunata perché ho realizzato progressivamente tutti i miei sogni da bambino. Il culmine della carriera è Italia-Germania 4-3, in quel momento ero un buon centrocampista".

Il calcio italiano
De Sisti fa un punto sul livello del nostro campionato: "La continuità manca a diverse squadre. Il livello è discreto, ma non si può dire che il calcio italiano stia vivendo un momento di smalto. In questo momento il Napoli gioca meglio di tutti. La Roma di Mourinho è potenzialmente forte - a volte è un po' troppo nervosa - manca di continuità come dimostrato contro la Cremonese nella partita di ieri con il Sassuolo che per altro ha giocato benissimo. La Fiorentina? Si è ripresa dal torpore e da tutti i cambiamenti che ha fatto anche quest’anno. Italiano è bravo, si vede la sua mano perché sta facendo bene ancora una volta: in silenzio la Fiorentina sta guadagnando spazio in Europa".
Pelè, il più grande
Nel bilancio della propria carriera, De Sisti regala la palma al miglior avversario. “Pelè penso sia stato il più forte di tutti, ma la qualità di Maradona era pari. Pelè aveva il colpo di testa, ed era ambidestro, e questo caratterizza la completezza di un campionissimo rispetto a un altro campionissimo. La finale mondiale del ’70? Abbiamo lottato alla pari fino al terzo gol del Brasile, poi siamo crollati. In quel momento tutte le resistenze si sono fiaccate, la delusione andava ingigantendosi ma eravamo consapevoli di aver fatto un risultato importante”.