Ceferin rieletto presidente Uefa: Juve, basta Superlega o addio Champions

Se la Corte europea di giustizia boccerà il ricorso sulla Superlega, presentato da bianconeri, Barcellona e Real, la federcalcio europea imporrà un aut aut ai tre club superstiti del progetto fallito due anni fa: o lo abbandoneranno definitivamente o verranno esclusi da tutte le coppe
Ceferin rieletto presidente Uefa: Juve, basta Superlega o addio Champions© EPA
Xavier Jacobelli
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Aleksander Ceferin guiderà la Uefa per altri 4 anni. Candidato unico al 47° Congresso Ordinario in corso a Lisbona, il 55enne dirigente sloveno è stato confermato per un terzo mandato, fino al 2027, per acclamazione. Ceferin, dal 2011 al 2016 alla guida della Federcalcio slovena, è stato eletto la prima volta il 14 settembre 2016, poi la prima riconferma il 7 febbraio 2019, in occasione del 43° Congresso Ordinario svoltosi a Roma. Gabriele Gravina, presidente della Figc, è stato eletto vicepresidente dell'Uefa insieme con la gallese Laura McAllister.

Pronto l'aut aut

La rielezione di Ceferin è una pessima notizia per Juve, Barcellona e Real, i tre club superstiti del progetto Superlega, nato nella notte fra il 20 e il 21 aprile 2021 e morto nel giro di 48 ore, sotto il peso della rivolta dei tifosi. Se la Corte europea di giustizia boccerà il ricorso presentato dal trio, l'Uefa detterà loro un aut aut: o abbandoneranno definitivamente il progetto o saranno fuori dalle Coppe europee, a cominciare dalla prossima stagione. C'è di più, per quanto riguarda i bianconeri: l'Uefa ha il potere di non ammettere alle sue competizioni un club che violi la norma sull'antisportività, indipendentemente dalle sanzioni che lo stesso dovesse ricevere dalla giustizia sportiva del proprio Paese. Se la Juve dovesse essere condannata per irregolarità di bilancio, l'Uefa annullerebbe anche l'accordo sul fair play stipulato con Torino. Dove sicuramente sono fischiate le orecchie leggendo le parole pronunciate da Ceferin al congresso Uefa di Lisbona: "Alcuni club hanno tentato di creare nuovi modelli in contrasto con quello europeo, basato sul merito sportivo, che non ha prezzo, non può essere comprato, si può solo guadagnare stagione dopo stagione. In Europa non c'è spazio per i cartelli. Sostengono di voler salvare il calcio, ma noi non siamo stupidi. Il calcio è e sarà sempre lo sport della gente, non dobbiamo lasciare che prevalga l'interesse di pochi sull'interesse di tutti. Non dobbiamo mai dimenticare quanto sia bellissimo il calcio, il calcio definisce chi siamo e quello europeo ha una storia unica, una storia di successo".


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