Mou e Fiorentina variabili d’Europa

Budapest e Praga cambiano gli scenari: Pioli in Champions, Italiano può portare il totale a otto
Mou e Fiorentina variabili d’Europa© Getty Images
Giorgio Marota
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Il Milan di Pioli da ieri è in Champions e la Juventus non può più raggiungerlo, ma la principale variabile europea per l’Italia si chiama José Mourinho. Il destino delle italiane dipende, infatti, da cosa succederà dopodomani a Budapest e dal piazzamento della Roma in Serie A al termine della gara contro lo Spezia di domenica. Se i giallorossi dovessero conquistare l’Europa League arrivando in 5ª o in 6ª posizione, il nostro Paese qualificherebbe 5 squadre alla prossima Champions League, soltanto 1 in Europa League (la 5ª se la Roma è 6 o la 6ª se la Roma è 5ª) e 1 in Conference; essendo Pellegrini e compagni già in una “posizione EL” per merito del piazzamento nella «competizione domestica» (come la chiama Nyon), regolamento alla mano l’Italia guadagnerebbe un posto nella massima competizione a scapito della seconda coppa. Il “vaso comunicante”, in qualsiasi caso, è un premio e mai un danno.

L'Italia senza Conference League?

Se, viceversa, la Roma terminasse la Serie A al 7° posto da campione a Budapest, allora l’Italia rinuncerebbe alla qualificazione in Conference, come accadde alla Spagna nella stagione 2021-22; in quel caso il Villarreal vinse l’Euroleague ma arrivò 7° con la conseguenza che nessun club spagnolo staccò il pass per la terza coppa. La terza ipotesi,  è quella che prevede la vittoria del Siviglia nella finale di mercoledì. In quel caso, tutto resterebbe com’è ora. E quindi, con le 7 squadre italiane nelle coppe 2023-24 così suddivise: 4 in Champions, 2 in Europa League e 1 in Conference.

L'ipotesi ottavo posto

L’Italia però spera nel colpaccio storico, e cioè volare in Europa addirittura con 8 squadre. Dipende esclusivamente dalla Fiorentina, che non potendo più raggiungere la 7ª posizione ha una sola opportunità per giocare nelle coppe: la vittoria della Conference, nella finale del 7 giugno contro il West Ham. Proprio in virtù della posizione viola, Italiano potrebbe aggiungersi alle 7 sorelle senza fare torto a nessuno. Ma allora, a cosa serve l’8° posto? A guadagnare 900 mila euro in più nei premi di posizionamento (8,3 milioni contro i 7,4 del 9° posto), ma anche a sperare in qualcosa di molto più ambizioso: se l’Uefa, alla luce delle penalizzazioni della giustizia sportiva italiana, dovesse squalificare la Juve, una tra Torino (53 punti), Fiorentina (53), Monza (52) e Bologna (51) potrebbe essere la prima “ripescata” in Europa.

La Supercoppa e gli scenari

La Lazio, intanto, si è guadagnata il pass per la Supercoppa Italiana che vedrà la partecipazione di 4 squadre: le due finaliste della Coppa (Inter e Fiorentina) e le prime due del campionato. Con i tre punti di ieri, però, Sarri è “dentro” in qualsiasi caso, anche se dovesse perdere il 2° posto ai danni di Inzaghi perché l’Inter, come detto, è già qualificata. Biancocelesti e nerazzurri si giocheranno comunque la piazza d’onore: in caso di successo interista col Torino, Immobile e compagni dovrebbero vincere a Empoli; con l’arrivo a pari punti, infatti, non contano gli scontri diretti perché sono in equilibrio (3-1 e 3-1) ma la differenza reti generale, che premierebbe l’Inter in qualsiasi caso. A causa dei tanti incroci tra squadre in lotta per l’Europa, nella 38ª giornata la Lega Serie A potrebbe addirittura fissare 6 gare in contemporanea.


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