Palermo, la A nella testa e il destino di Mignani

Il tecnico genovese risistema la squadra tatticamente passando alla difesa a tre, ma la svolta arriva soprattutto dall'aver subito liberato il gruppo dalla cupezza in cui era precipitato con Corini. Il pari contro la Sampdoria di Pirlo primo passo verso la svolta
Palermo, la A nella testa e il destino di Mignani© LAPRESSE/Isolino
di Tullio Calzone
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TUTTO NELLA TESTA - Prima ancora che le gambe e il riassetto tattico deciso dal nuovo allenatore, fondamentali sono state le teste di ogni singolo calciatore del Palermo. Liberate, evidentemente, dal peso della precedente gestione tecnica di Corini - che pure ha avuto il merito di tenere la squadra costantemente nel perimetro playoff - hanno ripreso a funzionare e ad agire in sintonia, moltiplicando le motivazioni e le possibilità di rilanciarsi. La contestazione strisciante e i mugugni continui avevano tolto energie vitali a questa squadra, tra le più forti della categoria per organico e solidità societaria. Dopo un sontuoso mercato invernale, il club ha voluto dare fiducia all’allenatore bresciano sino a quando è stato possibile farlo. Bandiera rosanero da calciatore e visceralmente legato alla gente e a una straordinaria città che sentiva sua, ma non più disposta a sostenerlo, Eugenio s’è arreso anche per il bene del Palermo.

SCOSSA PER LA A -Non era più rinviabile quella scossa che puntualmente è arrivata a riaccendere la speranza di un grande finale di stagione. Complice, anche, il ritorno in pista di Michele Mignani a sua volta ostinato a inseguire quella promozione evaporata a pochi istanti dal traguardo nella finale di ritorno dello scorso torneo contro il Cagliari di Ranieri punito in pieno recupero da un gol di Pavoletti che ha cambiato la storia del Bari e di questo allenatore. Esonerato dal presidente Luigi De Laurentiis lo scorso ottobre, Mignani, genovese in quota Samp, ha ritrovato al “Barbera” il suo passato e il suo futuro nel più incredibile scherzo del destino. E ha rialzato subito gli occhi verso la A. Come altre volte la vittoria è sfuggita a Brunori e compagni. Ma l’obiettivo stagionale è tornato contenibile sia pure attraverso gli spareggi che questa squadra potrà affrontare con la convinzione di poter arrivare alla fine. Insomma, il lavoro di Corini non è da buttare via.

PARMA, ADAGIO AVANTI - Anche perché se il Parma di Pecchia rallenta un ritmo peraltro insostenibile per chiunque, prosegue incessante il balletto per il 2º posto che vale la massima serie diretta. Dopo il blitz a Bari nell’anticipo e il sorpasso della Cremonese, il Como torna alle spalle dei ducali ribaltando un Catanzaro bello a metà e punito da un fuorigioco millimetrico che ha negato a Vivarini un pari meritato.

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