Maxi retata a Milano: arrestati numerosi ultras di Inter e Milan

Le persone sono indagate per reati connessi al giro di affari nel contesto calcistico: l’accusa è quella di associazione a delinquere con metodo mafioso
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MILANO - Gli agenti del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, della Squadra Mobile e della S.I.SCO di Milano stanno eseguendo decine di misure cautelari e decreti di perquisizione nei confronti di persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere, con l'aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni ed altri gravi reati. Gli indagati sono quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultras di Inter e Milan e i reati connessi al giro d'affari legato al contesto calcistico con estorsioni sulla vendita dei biglietti delle partite e pizzo sui parcheggi antistanti lo stadio di San Siro. L'operazione è in corso dalle prime ore di questa mattina da parte della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Milano. Oltre all'attività degli agenti della Polizia altre misure sono state eseguite da militari del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e del Nucleo Polizia Economico Finanziario della Guardia di Finanza di Milano - G.I.C.O.

L’ordinanza degli arresti del Gip Santoro

L'ordinanza del gip di Milano Domenico Santoro che ha portato a 19 misure cautelari, sgominando gli affari illeciti delle curve interista e milanista evidenzia che “la società interista si trova in una situazione di sudditanza nei confronti degli esponenti della Curva Nord, finendo, di fatto, per agevolarli seppur obtorto collo. I principali indagati appartenenti alla Curva dell'Inter arrestati nell’operazione di Polizia e GdF sono accusati "di aver dato vita a un'associazione, aggravata dal metodo mafioso, finalizzata a commettere una pluralità indeterminata di reati di lesioni, percosse, resistenza a pubblico ufficiale, rissa, estorsione, intestazione fittizia".

Il modus operandi degli ultras dell’Inter

I soggetti arrestati hanno a carico - tra gli altri capi d’accusa anche quello di “estorsioni ai danni dei gestori del catering all'interno dello Stadio di San Siro, dove la corresponsione della somma estorta è avvenuta attraverso l'emissione di fatture false e ai danni di gruppi organizzati del tifo interista al fine di obbligarli ad acquistare tagliandi di ingresso allo stadio a prezzi maggiorati". Gli indagati, inoltre, stando alle indagini della Polizia e della Guardia di Finanza - "contribuivano al pagamento delle spese legali per i componenti della Curva Nord indagati per fatti violenti commessi in occasione delle partite o sottoposti a Daspo". L'aggravante quindi è di aver commesso i fatti "anche al fine di favorire l'associazione mafiosa dei Bellocco, a cui Bellocco Antonio (ucciso di recente ndr), arrivato a Milano grazie a Ferdico, che gli procurava alloggio e occupazione lavorativa fittizia, riversava parte dei guadagni derivanti dalle attività illecite, anche ai fini del mantenimento in carcere dei detenuti”.

Le attività estorsive degli ultras a San Siro

La maxi inchiesta di Polizia, Guardia di Finanza e della Procura di Milano, sta portando alla luce presunte attività estorsive: le indagini hanno delineato una "alleanza" tra le curve degli ultrà interisti e milanisti nei traffici illeciti anche con infiltrazioni della ‘ndrangheta, oltre a un patto di non belligeranza tra le due fazioni per non attirare l’attenzione delle forze dell’ordine e agire indisturbati nelle loro attività criminali tra cui le estorsioni sui servizi di catering relativi allo stadio di San Siro, con richieste di "pizzo" nei confronti degli ambulanti che vendono panini e cibo fuori dal Meazza. Diciannove le misure cautelari, 16 in carcere e tre ai domiciliari. I reati contestati sono associazione per delinquere con l'aggravante mafiosa, estorsione, false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, accesso abusivo a sistemi informatici, lesioni, percosse, rissa e resistenza a pubblico ufficiale.


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