Pagina 2 | Gravina, riforma depositata. Ma la Serie A combatte

Le ultime trattative tra Figc e Serie A potrebbero essersi esaurite ieri, quando il presidente della Lega, Casini, ha tentato di far togliere dalla riforma Gravina, al voto nell’assemblea del 4 novembre, il cosiddetto “veto incrociato”. A tutte le leghe verrebbe riconosciuta infatti un’autonomia gestionale, mentre solo alla massima serie anche un un’intesa sulle questioni che la riguardano; si tratta però di un parere vincolante reciproco, perché senza un accordo con la Figc sulle varie questioni farebbe fede la regolamentazione in vigore. Inutile dire che questo non piaccia a diversi club, soprattutto quelli che fanno parte della corrente più influente (e oltranzista) di Via Rosellini, trainata da Lazio e Napoli. Gravina, che ieri ha depositato la sua proposta, ha già tolto, su richiesta della A, la possibilità di rivolgersi al Coni in caso di stallo sulle controversie. La Lega sperava fosse riconosciuta un’autonomia più completa, che secondo la Figc potrebbe andare però oltre i limiti della legge. «Quello che proponiamo è epocale e va oltre quello che si dà alla Premier», aveva sottolineato Gravina dopo il consiglio federale di lunedì.

I pesi

Previste scintille nell’assemblea di Lega di oggi. Una parte della Serie A, citando i contenuti dell’emendamento Mulé sul peso delle leghe in rapporto al contributo economico, considera infatti marginale anche la crescita dal 12% al 18% di rappresentanza, con 4 consiglieri in luogo dei 3 attuali. In Lega A ne vogliono almeno 5, soprattutto se la B dovesse crescere da 1 a 2 (e dal 5% al 6%) come da piano Figc. La Lega Pro, l’unica a cedere qualcosa, scenderebbe dal 17% con tre consiglieri al 12% con due. Gli arbitri rimetterebbero il loro 2% uscendo dal tavolo politico, i dilettanti resterebbero al 34% (6 consiglieri), mentre calciatori e allenatori si confermerebbero al 20% e al 10% (con 4 e 2 consiglieri) come prevede la legge Melandri. Lo schema proposto da Casini era di 5 per la A, 1 per la B, 1 per la C, al massimo 5-1-2 o 5-2-1, salendo a 6 con una rinuncia della LND (non prevista). Non a caso, il patron del Napoli, De Laurentiis, ieri ha alzato la voce: «La Serie A, tramite la mutualità, finanzia il calcio, parte dei costi della Figc, della B, della Lega Pro e dei dilettanti - ha spiegato - con 120 milioni annui. Inoltre, paga oltre il 60% delle entrate fiscali che lo Stato incassa dallo sport». In base alla nuova legge, «la A richiede una autonomia piena per le decisioni relative a tutto ciò che la riguarda. Gravina? Nessun conflitto». 


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Dal pm

Intanto, ieri si è parlato di Gravina anche al tribunale del riesame di Roma, dove il pm Cascini è tornato a chiedere un sequestro preventivo (140 mila euro) nei suoi confronti nell’ambito dell’inchiesta per la compravendita dei libri antichi, fatto per il quale Gravina è stato indagato (autoriciclaggio). Il ricorso può essere anche un atto dovuto, ma in ambienti giudiziari c’è chi parla di possibili nuovi elementi in possesso del magistrato. Il procedimento è figlio indiretto dell’inchiesta di Perugia sul dossieraggio del quale Gravina fu vittima. A giugno il Gip ha già respinto la procura, la decisione del tribunale arriverà entro dieci giorni. «Abbiamo ribadito le condivisibili e puntuali argomentazioni del Gip per la totale insussistenza dei reati ipotizzati», hanno spiegato in una nota gli avvocati di Gravina, Mercurio e Viglione.


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Dal pm

Intanto, ieri si è parlato di Gravina anche al tribunale del riesame di Roma, dove il pm Cascini è tornato a chiedere un sequestro preventivo (140 mila euro) nei suoi confronti nell’ambito dell’inchiesta per la compravendita dei libri antichi, fatto per il quale Gravina è stato indagato (autoriciclaggio). Il ricorso può essere anche un atto dovuto, ma in ambienti giudiziari c’è chi parla di possibili nuovi elementi in possesso del magistrato. Il procedimento è figlio indiretto dell’inchiesta di Perugia sul dossieraggio del quale Gravina fu vittima. A giugno il Gip ha già respinto la procura, la decisione del tribunale arriverà entro dieci giorni. «Abbiamo ribadito le condivisibili e puntuali argomentazioni del Gip per la totale insussistenza dei reati ipotizzati», hanno spiegato in una nota gli avvocati di Gravina, Mercurio e Viglione.


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