Palestra, dieta, villa, Ferrari e consigli: la vita in Arabia di Cristiano Ronaldo

Il portoghese abita in una villa, spesso arriva al campo con la sua supercar ma poi, quando si spoglia, diventa un fratello maggiore per i giocatori: viaggio (guidato) nel centro sportivo dell'Al Nassr
Chiara Zucchelli
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RIYAD - Oggi il traffico è scorrevole perché è venerdì, è festa, e allora dalla zona più centrale di Riyad (non c'è un vero e proprio centro in città) con mezzora scarsa si arriva nell'impianto dove si allena Cristiano Ronaldo. È quello dell'Al Nassr, un gioiellino cresciuto molto negli ultimi 18 mesi grazie a Cr7 ma anche alla presenza dell'italiano Guido Fienga, ex Ceo e ora advisor del club e del Fondo Pif. È lui che porta la stampa italiana a visitare le strutture del club mentre poco prima, a lasciare il campo dopo l'allenamento, era stato Stefano Pioli. A bordo di una Bmw spaziale (ce ne sono 500 esemplari al mondo, a Riyad ce l'hanno lui, Cristiano e il ds Hierro) saluta tutti, si informa, fa due chiacchiere di circostanza e raggiunge la moglie che, da qualche mese, è arrivata a fargli compagnia.

Cristiano Ronaldo, i segreti della vita in Arabia

Il centro sportivo, dicevamo: la prima cosa che colpisce è che all'esterno ci sono campetti in terra battuta a dir poco scarni, rocce, sassi, sabbia e polvere. Niente grattacieli, niente centri commerciali, giusto un mini market e una pompa di benzina a prezzi stracciati. Ad esempio un pieno da 80 litri costa meno di 30 euro. Sembra surreale pensare che ogni giorno dalla sua villa Cristiano arrivi qui in macchina (oggi in Ferrari), ma tant'è. Al centro sportivo si entra dopo un ingresso con una sbarra, dentro ci sono ancora un po' di lavori ma sostanzialmente è stato tutto rinnovato. Ad alti livelli perché oltre alla prima squadra e alla femminile (che ha appena vinto il titolo) ci sono le giovanili e tutti gli atleti della polisportiva. C'è la piscina, dei ragazzi si stanno allenando a pallavolo. Il campo è splendido, ci sono panchine brandizzate e una piccola tribunetta, la palestra è stata recentemente rinnovata e non è un dettaglio. Perché i calciatori sauditi (15 su 25) non sono abituati ad allenarsi la mattina, a mangiare sano e a lavorare in palestra. La presenza di Cristiano ha stravolto - e stravolge - tutto. Non c'è solo lui, ovviamente: in rosa ci sono tra gli altri Mané (l'unico con Cr7 a vivere in una villa) e Brozovic, ma è chiaro che tutta l'attenzione del mondo è per Cristiano. A cui arrivano circa 40 richieste al giorno di interviste e il doppio di proposte di collaborazioni. Una miniera d'oro: per se stesso e per tutto quello che tocca.

Fienga, le parole sull'Al Nassr e Cristiano Ronaldo

È chiaro che per Fienga riorganizzare il club con lui sia stato più semplice: "Non lo nego - ammette - ma parliamo comunque di un ragazzo che veramente dà l'esempio a tutti. Se Cristiano va in palestra e segue il nutrizionista, è difficile non fare lo stesso". E quindi la vita del club è simile a quella di qualsiasi squadra: controllo del peso due o tre volte a settimana, colazione, allenamento la mattina (in genere alle 11, oggi alle 9.30 perché festivo), pranzo da fare in sede o col il take away preparato dallo chef della società. La palestra grazie all'accordo con Technogym è più moderna e grande, nello spogliatoio ci sono i volti dei giocatori vestiti da nobili arabi (Cr7 è al centro) e il ristorante piace a tutti. In giro si vedono il ds Hierro e Luca Antonini, ex Milan, che ora allena l'Under 17. Le divise sono firmate dall'italiano Tombolini, la chicca sono gli studi della tv ufficiale (che ha firmato un accordo con Dazn) che sembrano uno spogliatoio vero e proprio, quasi più bello dell'originale.

Cristiano Ronaldo e il fisico perfetto

Durante la visita si può riprendere tutto, ad eccezione degli oggetti personali dei giocatori e delle schede sulla massa corporea. Spoiler: quella di Cristiano Ronaldo è tutta verde, cioè perfetta. La visita dura circa un paio d'ore, al momento dei saluti lo staff arabo della società, orgogliosissimo dei miglioramenti degli ultimi anni, ci tiene a specificare una cosa: Al Nassr vuol dire vittoria. Chissà se Cristiano Ronaldo lo sapeva, quando ha scelto di venire qui. A intascare milioni neppure lontanamente immaginabili. Ma anche a insegnare un metodo e una disciplina che con i dollari non hanno nulla a che fare.


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