Il Questore di Roma: “Mondo ultras ha valore, ma servono contromisure”

Massucci parla del tifo organizzato nella Capitale e degli ultimi episodi accaduti: "Bisogna investire negli SLOT"
Il Questore di Roma: “Mondo ultras ha valore, ma servono contromisure”

ROMA - “Il mondo ultras è una parte integrante del calcio e può esistere all’interno di un contesto di legalità, senza necessariamente debordare nell’illegalità. Non c’è motivo di demonizzare il concetto di ultras dal punto di vista della grammatica e del significato. Tuttavia, la situazione attuale all’interno delle curve è fuori controllo: si è ripristinato un meccanismo di aggregazione negativa che rischia di avere effetti anche al di fuori degli stadi”, ha dichiarato il Questore di Roma, Roberto Massucci, intervenendo oggi al convegno “Tifosi protagonisti dei grandi eventi sportivi: le best practice per ottimizzare accessibilità e sicurezza”, organizzato da A.N.DE.S.

Massucci sugli ultimi fatti accaduti a Roma

“Solo la fortuna ha evitato epiloghi drammatici negli ultimi giorni. All’interno delle curve si commettono reati e c’è una curva di rialzo con un aumento di feriti e criticità. È fondamentale analizzarne le cause e adottare misure efficaci”. Secondo il Questore, il problema nasce anche da un cambio generazionale tra gli ultras e da un mutato meccanismo di interlocuzione con le curve: “Oggi ci sono molti giovani in curva e le società non hanno investito adeguatamente nella figura dello SLO (Supporter Liaison Officer), determinando il fallimento di questo strumento di mediazione. Si è verificato uno scollamento del sistema, che va ricucito con interventi mirati”.

Massucci chiede legalità e responsabilità

Sulla legalità - prosegue Massucci - non si può negoziare. Chi sbaglia paga. La soluzione sta nel concetto dell’insieme, in un metodo condiviso che, giorno dopo giorno, porti a conseguenze concrete per chi sceglie comportamenti illeciti. Serve un rinnovato sentimento di responsabilità collettiva per riportare equilibrio e sicurezza nel mondo del tifo organizzato”.

Massucci: "Roma-Eintracht? Grande successo, sul derby..."

Il Questore di Roma è intervenuto anche sulla gestione sulla recente sfida di Europa League tra i giallorossi e i tedeschi: "Una partita internazionale con protagonista una tifoseria che altrove ha creato dei problemi. La grande scommessa messa in campo in una logica di insieme è stata quella di andare a incidere sulla politica di ticketing, un largo anticipo, un’adeguata informazione ai tifosi e un coinvolgimento delle società, un pianificazione dettagliata della società. Così la partita si è svolta in assoluta serenità, raggiungendo l’obiettivo della sicurezza ma anche della partecipazione dei tifosi stessi protagonisti. Ma devo dire che anche i tifosi tedeschi hanno seguito alla lettera le indicazioni fornite dalle Autorità, partecipando alla città come turisti. Il grande successo è stato percepire dai miei collaboratori una gestione serena". Sul derby Roma-Lazio, giocato lo scorso 5 gennaio, Massucci sottolinea: "Prova di maturità superata? Quella dei tifosi direi di no. È andato tutto bene solo grazie a un grande impegno delle forze dell’ordine, ma è il nostro mestiere. Penso sia giusto giocare quando l’organizzatore decide e non decidono le autorità di sicurezza. Le tifoserie che non hanno mostrato alcune maturità in questa occasione e si prenderanno le loro conseguenze". Sul derby in fascia serale aggiunge: "Le valutazioni sulle misure di sicurezze e le decisioni da prendere devono essere sempre fatte su casi specifici, ma in linea di principio gli eventi si devono giocare nella loro sede naturale e con le modalità stabilite da chi organizza".


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Massucci: "Vietare le trasferte è come alzare un muro"

"In molti mi hanno chiesto come mai non avessimo deciso di vietare la trasferta della tifoseria dell’Eintracht nel match con la Roma", afferma Massucci. "Vietare le trasferte è come alzare un muro - spiega il Questore capitolino - e la controparte si impegna ad abbattere questo muro. Lasciando le macerie. C’è stata però grande serenità nella gestione della trasferta, anche perché i miei collaboratori sono molto bravi. Abbiamo cominciato a lavorare a questa partita tre mesi fa, sul ticketing, sulle informazioni, sull’afflusso allo stadio. Sono arrivati quindi 3500 e più tifosi tedeschi che sono stati tranquillamente in città. Poi sono stati scortati in sicurezza con le navette Atac gratuite, perché pagate dalla società. Abbiamo anche cercato qualche imbecille che stava pianificando azioni alle navette. Ma avrei voluto portarli qui per farveli vedere. È una cosa grave, perché gli stessi individui li troviamo nei luoghi della movida".

Massucci: "Violenza negli stadi debellata? Non sono d'accordo. Sul Pre-Daspo..."

Sulle parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina, che ha detto che "la violenza negli stadi è da considerarsi praticamente debellata e quanto accade fuori sfugge al controllo del calcio ed è più questione di ordine pubblico", il Questore di Roma la pensa in maniera diametralmente opposta: "Non sono assolutamente d’accordo. Quello che succede per le strade è figlio di quello che accade all’interno degli stadi. C’è una deriva di illegalità all’interno degli stadi, la problematica non è affatto debellata e c’è da lavorarci con la logica del lavorare insieme. Nessuno si deve schierare. Pre-Daspo? Già esiste, si chiama ‘Daspo fuori contesto’. Attribuisce delle caratteristiche di pericolosità. Il Daspo è una misura di prevenzione che si base sulla pericolosità dell’individuo, per cui aver commesso determinati reati ed essere effettivamente considerabile pericoloso al di là che questo sia accaduto in contesto di stadio oppure no può essere motivo di applicazione del Daspo. Questa è una norma che già c’è".

Massucci: "Non dobbiamo dimenticare Raciti e Licursi"

"C’è stato un punto - sottolinea il Questore di Roma - che abbiamo messo, ovvero la morte di Filippo Raciti ed Ermanno Licursi, che viene spesso dimenticato. Considero il mondo ultras un contesto di valore del mondo del calcio. Si può essere ultras muovendosi all’interno di una cornice di legalità molto ampia senza mai debordare e sfociare nell’illegalità, altrimenti non si è più ultras, ma delinquenti. Siamo a rischio di eventi drammatici, solo la fortuna ha evitato che in alcuni fatti recenti ci fossero epiloghi drammatici. La situazione all’interno delle curve è fuori controllo".  Le tifoserie, prosegue Massucci, "si incontrano lontano dagli stadi, ma nasce tutto all’interno delle curve, dove si stabiliscono i ruoli, chi comanda e chi esegue. Nelle curve si commettono reati ma non è un’opinione, basti vedere l’indagine a Milano, lo stesso a Verona dove abbiamo identificato quasi un migliaio di assuntori segnalati alla società. Il Bentegodi era una piazza di spaccio. Le sostanze venivano stoccate al bar, poi il bagno diventava un luogo di accesso esclusivo, i capi decidevano chi entrava e chi no. Si faceva uso delle sostanze e poi si tornava su a gridare ‘Forza Verona’”.


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ROMA - “Il mondo ultras è una parte integrante del calcio e può esistere all’interno di un contesto di legalità, senza necessariamente debordare nell’illegalità. Non c’è motivo di demonizzare il concetto di ultras dal punto di vista della grammatica e del significato. Tuttavia, la situazione attuale all’interno delle curve è fuori controllo: si è ripristinato un meccanismo di aggregazione negativa che rischia di avere effetti anche al di fuori degli stadi”, ha dichiarato il Questore di Roma, Roberto Massucci, intervenendo oggi al convegno “Tifosi protagonisti dei grandi eventi sportivi: le best practice per ottimizzare accessibilità e sicurezza”, organizzato da A.N.DE.S.

Massucci sugli ultimi fatti accaduti a Roma

“Solo la fortuna ha evitato epiloghi drammatici negli ultimi giorni. All’interno delle curve si commettono reati e c’è una curva di rialzo con un aumento di feriti e criticità. È fondamentale analizzarne le cause e adottare misure efficaci”. Secondo il Questore, il problema nasce anche da un cambio generazionale tra gli ultras e da un mutato meccanismo di interlocuzione con le curve: “Oggi ci sono molti giovani in curva e le società non hanno investito adeguatamente nella figura dello SLO (Supporter Liaison Officer), determinando il fallimento di questo strumento di mediazione. Si è verificato uno scollamento del sistema, che va ricucito con interventi mirati”.

Massucci chiede legalità e responsabilità

Sulla legalità - prosegue Massucci - non si può negoziare. Chi sbaglia paga. La soluzione sta nel concetto dell’insieme, in un metodo condiviso che, giorno dopo giorno, porti a conseguenze concrete per chi sceglie comportamenti illeciti. Serve un rinnovato sentimento di responsabilità collettiva per riportare equilibrio e sicurezza nel mondo del tifo organizzato”.

Massucci: "Roma-Eintracht? Grande successo, sul derby..."

Il Questore di Roma è intervenuto anche sulla gestione sulla recente sfida di Europa League tra i giallorossi e i tedeschi: "Una partita internazionale con protagonista una tifoseria che altrove ha creato dei problemi. La grande scommessa messa in campo in una logica di insieme è stata quella di andare a incidere sulla politica di ticketing, un largo anticipo, un’adeguata informazione ai tifosi e un coinvolgimento delle società, un pianificazione dettagliata della società. Così la partita si è svolta in assoluta serenità, raggiungendo l’obiettivo della sicurezza ma anche della partecipazione dei tifosi stessi protagonisti. Ma devo dire che anche i tifosi tedeschi hanno seguito alla lettera le indicazioni fornite dalle Autorità, partecipando alla città come turisti. Il grande successo è stato percepire dai miei collaboratori una gestione serena". Sul derby Roma-Lazio, giocato lo scorso 5 gennaio, Massucci sottolinea: "Prova di maturità superata? Quella dei tifosi direi di no. È andato tutto bene solo grazie a un grande impegno delle forze dell’ordine, ma è il nostro mestiere. Penso sia giusto giocare quando l’organizzatore decide e non decidono le autorità di sicurezza. Le tifoserie che non hanno mostrato alcune maturità in questa occasione e si prenderanno le loro conseguenze". Sul derby in fascia serale aggiunge: "Le valutazioni sulle misure di sicurezze e le decisioni da prendere devono essere sempre fatte su casi specifici, ma in linea di principio gli eventi si devono giocare nella loro sede naturale e con le modalità stabilite da chi organizza".


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