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L'attaccante azzurro ha segnato a quasi tutte le big e ieri ha staccato il pass per le semifinali di Conference

Benvenuti al Moise Kean show, con numeri record e qualche rimpianto in casa Juventus. Il trascinatore della <a href="/squadra/calcio/fiorentina/t125">Fiorentina</a> anche ieri ha segnato un gol pesantissimo che ha permesso alla squadra di Palladino di qualificarsi per le semifinale di Conference League. Un&#39;altra ciliegina su una torta praticamente perfetta per l&#39;attaccante azzurro che a Firenze sta vivendo il boom tanto atteso. Ventitr&egrave; gol in 39 partite, l&#39;obiettivo &egrav

Alla fine della tre giorni di Coppe, si può dire serenamente che Moise sta alla Viola come Lautaro Martinez sta all’Inter: appartengono alla stessa razza dei cannonieri-trascinatori

La pantera e chi se non lui? La <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/conference-league/2025/04/17-140051870/la_fiorentina_vola_in_semifinale_di_conference_kean_scaccia_via_le_paure">Fiorentina </a>si era smarrita, anzi, si era proprio fermata e il Celje prima l&rsquo;aveva raggiunta sul pari, poi aveva segnato il gol del vantaggio. Eravamo a met&agrave; del secondo tempo, c&rsquo;erano i supplementari all&rsquo;orizzonte e un disastro sullo sfondo del Viola Park. Ma &egrave; bastato rovesciare una palla dalla sua parte (va detto per&ograve; che Mandragora l&rsquo;ha rovesciata bene) e Moise Kean, ventisei gol in questa sua fantastica stagione, si &egrave; mangiato il povero sloveno che gli stava davanti e ha incenerito Ricardo Silva, il portiere del Celje. Fra il tocco e il tiro &egrave; passato un nano secondo, quello &egrave; il gol di chi ce l&rsquo;ha nel sangue. Alla fine della tre giorni di Coppe, si pu&ograve; dire serenamente che Kean sta alla Fiorentina come Lautaro Martinez sta all&rsquo;Inter, appartengono alla stessa razza dei cannonieri-trascinatori. Quando c&rsquo;&egrave; un problema da risolvere, date la palla a quei due e poi correte ad abbracciarli.&nbsp;

<h2>Fiorentina, cos&igrave; per&ograve; non va</h2>

Non &egrave; stata una grande Fiorentina, tutt&rsquo;altro. Andare in vantaggio e prendere due gol dal Celje non ci sta. E non ci sta prenderli in quel modo, con una leggerezza, una superficialit&agrave; da partita amichevole. E non va bene nemmeno farsi chiudere in un assedio finale, tutti davanti a De Gea con gli sloveni a danzare intorno all&rsquo;area viola. Questa partita &egrave; stata la conferma di un problema che Palladino non &egrave; ancora riuscito a risolvere: contro un avversario tecnicamente modesto, come lo &egrave; il Celje, quarto nel campionato a dieci squadre della Slovenia e staccato di 17 punti dalla capolista Lubjana, la Fiorentina non &egrave; capace di far valere la propria superiore qualit&agrave;. Ma se domenica scorsa col Parma, in campionato, aveva comunque sub&igrave;to poco, ieri gli sloveni hanno tirato verso la porta di De Gea dodici volte, i viola undici.

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<h2>Fiorentina, ora c&#39;&egrave; il Betis</h2>

Contava il risultato, contava la qualificazione e magari contro formazioni pi&ugrave; dotate come il Betis Siviglia, che l&rsquo;aspetta in semifinale, la Fiorentina potr&agrave; dare di pi&ugrave;, potr&agrave; trovare quegli spazi che in partite come questa fatica a conquistare. C&rsquo;erano due tipi di inciampi nella costruzione del gioco. Il primo riguardava il collettivo: quando Comuzzo alzava la testa per dare il via alla manovra, davanti a s&eacute; non c&rsquo;era movimento, tutti aspettavano la palla sul piede. Il secondo era legato a Gudmundsson, il giocatore che dovrebbe accendere il gioco della Fiorentina, renderlo pi&ugrave; fantasioso, pi&ugrave; incisivo e pi&ugrave; sorprendente. L&rsquo;islandese &egrave; appannato, il suo rendimento in questo periodo &egrave; insoddisfacente, ma c&rsquo;&egrave; un aspetto in questa sua difficolt&agrave; difficile da comprendere: perch&eacute; anche ieri tornava sempre dietro a prendere la palla dai piedi dei centrocampisti? Non ce n&rsquo;&egrave; bisogno, la Fiorentina ha gi&agrave; due ottimi costruttori come Fagioli e Cataldi, anche se stavolta nessuno dei due ha incantato. Perch&eacute; non sta pi&ugrave; vicino a Kean? &Egrave; in quella zona che, con una giocata, pu&ograve; dare alla squadra il colpo di genio, a met&agrave; campo non serve. Ieri ci ha ricordato Balotelli quando giocava in Nazionale. Cosa faceva Mario? Lasciava l&rsquo;attacco, arretrava e andava a prendere la palla dai piedi di Pirlo. Di Pirlo...&nbsp;&nbsp;

<h2>Fiorentina, la Conference &egrave; l&#39;obiettivo primario</h2>

La scelta di Palladino di schierare la squadra titolare, seppur non ripagata con una prestazione scintillante, fa capire che l&rsquo;obiettivo primario &egrave; diventata la Coppa. Il paradosso &egrave; che a Celje, dove la rotazione era stata massiccia, la Fiorentina aveva vinto, ieri con i titolari ha pareggiato. Non &egrave; un bel segnale, ma per accontentiamoci di avere un&rsquo;italiana anche nella semifinale di Conference League.&nbsp;

<div><span class="kcode ktype-Foto" data-k-id="140062961" data-k-inline_properties="[]" data-k-kid="sn:cds:140062961" data-k-thumb="https://cdn.corrieredellosport.it/images/2025/03/06/170250207-233d98c8-28a8-4617-afe5-243a8a4f92fc.jpg" data-k-type="Foto">[[ge:sn:cds:140062961]]</div>

La Fiorentina passa la palla a Kean e tutto va

I viola si giocheranno l'accesso alla finale del torneo contro il Betis: per promuovere la trasferta a Siviglia, il club ha usato l'iconica scena de "Il Ciclone"

La Fiorentina per la terza volta consecutiva &egrave; in semifinale di Conference League. <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/conference-league/2025/04/17-140051870/la_fiorentina_vola_in_semifinale_di_conference_kean_scaccia_via_le_paure">Dopo aver eliminato il Celje</a>, con pi&ugrave; problemi del previsto e <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/conference-league/2025/04/17-140055886/furia_riera_duro_attacco_a_palladino_una_scena_brutta_non_vincer">qualche tensione tra i due allenatori</a>, la squadra di Palladino si giocher&agrave; un posto in finale contro il Betis di Pellegrini. L&#39;andata della sfida &egrave; in programma per l&#39;1 maggio al Benito Villamarin e per promuovere la trasferta a Siviglia la Fiorentina sui social ha postato un&#39;iconica scena del <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/attualit/spettacolo/sanremo/2025/02/11-138310927/sanremo_panariello_e_pieraccioni_preoccupati_per_conti_guardate_cosa_mi_hanno_mandato_">film cult di Pieraccioni</a>, grande tifoso viola, &quot;Il Ciclone&quot;.

<h2>Pieraccioni, la battuta de &quot;Il Ciclone&quot; e la Fiorentina in semifinale</h2>

Nelle battute finali del film, c&#39;&egrave; Levante, il protagonista, che dopo essersi innamorato di una ballerina spagnola urla a suo nonno Gino: &quot;Gino, me no vo in Spagna&quot;. E la voce di uno dei registi italiani pi&ugrave; grandi di sempre Mario Monicelli, Gino nel film, risponde: &quot;Ol&egrave;&quot;. Una scena entrata nell&#39;immaginario comune degli italiani e che calza a pennello con il futuro prossimo della Fiorentina. L&#39;account TikTok e Instagram del club ha messo lo stemma della Fiorentina sulla faccia di Pieraccioni e quello della Conference League sulla casa in lontananza di nonno Gino. Il post nel giro di poche ore ha fatto il giro del web e lo stesso Pieraccioni ha commentato scrivendo: &quot;E dopo Fuochi d&#39;artificio&quot;, citando un altro suo film &quot;Fuochi d&#39;artificio&quot;, uscito proprio l&#39;anno dopo de &quot;Il Ciclone&quot;. Chiss&agrave; quanti tifosi viola avranno esclamato l&#39;iconica frase guardando i voli per Siviglia. La Fiorentina vuole scrivere un altro pezzo di storia europea e i tifosi sono pi&ugrave; compatti che mai.

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<div id="mustFocus"><span class="kcode ktype-Foto" data-k-id="140062961" data-k-inline_properties="[]" data-k-kid="sn:cds:140062961" data-k-thumb="https://cdn.corrieredellosport.it/images/2025/03/06/170250207-233d98c8-28a8-4617-afe5-243a8a4f92fc.jpg" data-k-type="Foto">[[ge:sn:cds:140062961]]</div>

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La Fiorentina vola in Spagna per la Conference, il post con Pieraccioni diventa virale

Kean, e tutto va

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