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Cinque club in due punti e con tanti scontri diretti alle porte

Cinque squadre in due punti con tanti scontri diretti e solo 270&#39; da giocare. La lotta Champions non &egrave; mai stata viva come quest&#39;anno e riserver&agrave; di certo un finale thirller da qui al 25 maggio. I successi di Roma e Lazio e il pareggio di Bologna-Juventus hanno intensificato ancora di pi&ugrave; l&#39;ultimo sprint che vede coinvolta anche l&#39;Atalanta mentre sembrano ormai troppo lontane Fiorentina e Milan. In palio c&#39;&egrave; l&#39;Europa dei grandi e anche un be

Tutti i voti ai giocatori giallorossi che si sono imposti per 1-0 sulla formazione di Palladino (di Jacopo Aliprandi)

Roma, le pagelle della vittoria contro la Fiorentina

Leggi il commento sulla partita tra i rossoblù di Italiano e i bianconeri di Tudor

L&rsquo;Inter, esclusi i 90&#39; di Barcellona, sta boccheggiando da un po&rsquo; di tempo a questa parte. Il Napoli sta vincendo, ma anche soffrendo pure con le piccole come si &egrave; visto nel secondo tempo di Lecce. Le grandi stanno arrivando alla fine con la lingua di fuori, non tutte per&ograve;. Ieri sera Bologna e Juventus, in piena corsa Champions, non si sono proprio risparmiate. Ritmo, intensit&agrave;, rovesciamenti di fronte, sono stati 90 minuti pieni di energia e ad alta velocit&agrave;. Il pareggio alla fine &egrave; giusto, anche se sul risultato pesa un rigore non concesso al Bologna per un intervento di McKennie su Freuler. Il pari permette alla Juve di agganciare le due romane al quarto posto e al Bologna di restare l&igrave;, staccato di un solo punto da questo terzetto. Lotta a quattro per un posto in Champions, se proprio vogliamo assegnare in anticipo il terzo biglietto all&rsquo;Atalanta. Ci aspetta un finale di grandi emozioni. La prossima giornata, tanto per dare un&rsquo;idea, snocciola quanto segue: venerd&igrave; Milan-Bologna (antipasto della finale di Coppa Italia della settimana seguente), sabato Lazio-Juventus e luned&igrave; Atalanta-Roma.

Bologna e Juve hanno giocato a cento all&rsquo;ora con la voglia di vincere, non hanno mai gestito e non si sono mai accontentate. Tudor ha fatto l&rsquo;operazione pi&ugrave; semplice, ma anche la pi&ugrave; giusta: ha restituito la juventinit&agrave; alla Juventus. Seguendo il filo della tradizione, ha riportato l&rsquo;anima storica al centro della squadra. Sono poche le versioni spettacolari (si parla di collettivo) della Juve del dopo-guerra, sono tante, ma tante di pi&ugrave; le stagioni in cui ha vinto per l&rsquo;aggressivit&agrave;, la forza, la rabbia, la grinta dei giocatori e dei loro allenatori. Con Thiago Motta era la squadra pi&ugrave; compassata della Serie A, cercava un gioco che non &egrave; mai sbocciato. Con Tudor ha ripreso il suo vecchio cammino e a Bologna, senza Yildiz e altri sette titolari o presunti tali, ha confermato questo suo ritrovato spessore agonistico. Un dato per chiarire il concetto e stabilire una differenza con la squadra di Italiano: al 45&#39; la Juventus aveva commesso 10 falli (e un altro, su cui Doveri ha incredibilmente sorvolato, avrebbe portato al rigore), il Bologna zero. Al 90&#39;, saranno 19 falli dei bianconeri e appena 6 dei rossobl&ugrave;.&nbsp;

Il gol dopo 9 minuti ha aiutato i bianconeri, cos&igrave; come Freuler (palla persa), Ferguson (movimento sbagliato) e Skorupski (intervento goffo, ma goffo davvero) hanno aiutato Thuram a segnare. Ecco, fermiamoci una riga su Thuram. Il francese &egrave; il simbolo di questa restaurazione portata da Tudor, gol a parte ha trasmesso energia a tutta la squadra, su e gi&ugrave; dalla sua area a quella bolognese.&nbsp;

Preso il gol, il Bologna si &egrave; messo a giocare, ma nella costruzione si &egrave; sentita un po&rsquo; l&rsquo;assenza di Ndoye. &Egrave; un&nbsp;esterno diverso da Orsolini e Cambiaghi, che puntano le loro giocate quasi sempre su iniziative personali, Ndoye invece ha un senso di squadra pi&ugrave; spiccato. Sia chiaro, sia Cambiaghi (che saltava di continuo Weah e Kalulu) che Orsolini hanno giocato davvero bene, l&rsquo;ex empolese ha pennellato anche il cross dell&rsquo;uno a uno di Freuler su assist di Dallinga. Ma solo in quell&rsquo;occasione l&rsquo;olandese si &egrave; fatto vedere, comunque pi&ugrave; di quanto ha fatto Odgaard. L&rsquo;aspetto incoraggiante per Italiano &egrave; che la sua squadra, nel momento finale e decisivo della stagione, sta bene e pu&ograve; puntare al massimo.&nbsp;

Bologna-Juve, andavano a cento all'ora

Roma, le pagelle

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