© LAPRESSE Napoli, un messaggio a Guardiola
Guardiola è avvisato. Questo Napoli non ha paura di nessuno. Anzi, è pronto ad andare a giocarsi la sua partita a Manchester. Il messaggio che manda Conte al campionato e all’Europa è di quelli che fanno rumore. Era il momento della verità e il Napoli ha risposto in maniera impressionante, con una prova di forza che è un chiaro segnale per tutti. A Firenze si è vista una squadra di spessore, solida e attenta, ma nello stesso tempo vivace e spietata. È bastato un quarto d’ora per mettere il timbro sulla partita. La vittoria l’hanno firmata tre volti nuovi (De Bruyne, Hojlund e Beukema), a dimostrazione che il mercato estivo ha dato alla squadra un’altra dimensione. L’impatto immediato che ha avuto l’attaccante danese è stato sorprendente. Conte, evidentemente, lo aveva capito e lo ha lanciato nella mischia dal primo minuto. È stato ripagato con una partita sontuosa: non solo gol, ma anche tanto movimento, la solita voglia di combattere, una marea di inserimenti in profondità. Con lui davanti il Napoli cambia completamente volto. Esame superato a pieni voti anche quello della nuova coppia centrale, il B&B formato da Beukema e Buongiorno è destinato a diventare uno dei punti di forza di questo Napoli.
La notte di Firenze è stata comunque un punto di svolta, per il presente e il futuro. Perché ha inaugurato l’epoca del Conte 3.0, quella in cui bisognerà fare i conti ogni settimana con il triplo impegno. Una rivoluzione completa rispetto alla scorsa trionfale stagione. Spariranno i titolarissimi, bisognerà entrare nella nuova ottica delle rotazioni. I famosi cicli (sei o sette partite in poco più di venti giorni) costringono a sfruttare la rosa in tutta la sua profondità. Il Napoli lo sapeva e sul mercato ha lavorato soprattutto per farsi trovare pronto. Due portieri di livello, cinque terzini, cinque difensori centrali, sei centrocampisti, quattro esterni e quattro centravanti (compresi Lukaku e il giovane Ambrosino). Conte può tirare fuori il suo personale shaker e prepararsi a fare i cocktail. Dalla sfida di giovedì con il City bisognerà iniziare a pensare in chiave doppia, perché il Napoli punta a diventare una squadra che dà fastidio a tutti in Europa ma vuole difendere anche con i denti quel triangolino tricolore che porta sulle maglie.
Gradualmente potranno diventare protagonisti anche tutti i nuovi arrivati. Beukema e Milinkovic hanno fatto il loro esordio ieri, Gutierrez è passato un po’ in sordina ma ha le potenzialità per diventare un esterno veramente importante. Così come Lang, grandi capacità nell’uno contro uno e ancora in fase di ambientamento. Non ha bisogno di presentazioni Elmas, la “luce degli occhi” di Spalletti, uno dei calciatori più duttili del campionato. Ma il fiore all’occhiello del mercato, ovviamente, è Hojlund, che già ieri sera ha fatto capire come può cambiare faccia all’attacco con la sua velocità, la sua intraprendenza, la sua aggressività. Un assortimento che permetterà di ragionare su nuovi assetti tattici di partita in partita. Conte potrà permettersi tante soluzioni diverse, magari passare dal centrocampo con i Fab Four a un tridente super offensivo tipo quello NHL (Neres-Hojlund-Lang). Sembra assurdo dirlo dopo la partita di Firenze, ma questo Napoli può crescere ancora molto.
