Roma e Napoli da sole in testa dopo 6 turni: da quanto non succedeva, come finì quella volta...

Trentacinque anni sono passati da quando le due squadre principali del Centro-Sud erano appaiate in vetta: chi c'era e cosa successe
Chiara Zucchelli
4 min

La premessa è che i tifosi del Napoli sperano che la storia si ripeta, quelli della Roma ovviamente no. Perché erano 35 anni che le due squadre non erano in testa da sole dopo almeno sei gare di campionato: stagione 1989-90, alla fine Napoli campione d'Italia e Roma sesta. Era il Napoli di Maradona che vinse lo scudetto - l'ultimo, prima della doppietta Spalletti/Conte - ad aprile dopo una vittoria per 1-0 contro la Lazio siglata dal giovane Marco Baroni, oggi allenatore del Torino, su assist di Diego. Fu un campionato condito da mille polemiche, come la monetina che colpì Alemao a Bergamo, ma che vide vincere la squadra più continua e forte del torneo. E la Roma? Era la Roma prima dell'epoca Sensi e soprattutto dell'epoca Totti, che avrebbe esordito solo tre anni più tardi. Era ancora la Roma di Viola, di Radice in panchina e giocava al Flaminio perché all'Olimpico c'era la scritta "Lavori in corso" in vista del Mondiale che si sarebbe giocato l'estate successiva. I due scontri diretti videro le due squadre pareggiare a Roma (1-1, espulso Voeller difeso proprio da Maradona), poi fu il Napoli a portare a casa la vittoria nella partita in casa del 19 febbraio 1990. Passò in vantaggio la Roma con Nela, due gol di Maradona e uno di Careca rimisero le cose a posto. Con polemiche annesse, visti i due rigori concessi agli azzurri, anche se Dino Viola scelse la via dell'eleganza: "Non vogliamo elemosine". Era, come detto, la Roma di Radice che doveva essere allenata da Ottavio Bianchi, ex campione d'Italia proprio con il Napoli. Ma Ferlaino non lo liberò e dovette aspettare un anno per diventare il tecnico dei giallorossi. Corsi e ricorsi storici, un calcio che oggi non esiste più ma che, allora come adesso, è anche figlio di chi siede in panchina, oltre che di chi va in campo.

Conte e Gasperini, cosa hanno portato a Napoli e Roma

E allora, senza dubbio, oggi Napoli e Roma sono lo specchio, e la prova, di quanto incidano gli allenatori. Conte la scorsa stagione ha preso il Napoli che era rimasto fuori dalle coppe e l'ha portato a vincere il campionato: oggi ha già due punti in più rispetto al 2024. Gasperini, che l'Europa League ce l'ha e vorrebbe anche vincerla, ha continuato sul filone già intrapreso da Ranieri nel 2025 (pochi fronzoli, tanta solidità difensiva) e inserendoci i suoi principi fondamentali (pressing e uomo su uomo a tuttocampo) è primo in classifica dopo sei partite (la squadra ha sei punti in più di un anno fa, quando era nona). Non succedeva da 12 anni, epoca Garcia, l'anno delle prime 10 vittorie di fila che portò la Roma al secondo posto battuta solo dalla Juventus dei record. Guidata, neanche a dirlo, da Antonio Conte.

 

 

 


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