«Stadi aperti, il post Covid impone modelli diversi»

Parla Ferruccio Taroni, presidente dell'Associazione nazionale delegati alla sicurezza: «Sì al Green Pass esteso, dopo la pandemia cambieranno i tifosi, gli steward e le metodologie. Nuove regole per pat down e reclutamento del personale impiegato per il controllo»
«Stadi aperti, il post Covid impone modelli diversi»
di Fabio Massimo Splendore
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Stadi riaperti, cosa cambia per i tifosi e per la gestione dell’evento. Ce ne parla Ferruccio Taroni, presidente dell’Andes, l’Associazione Nazionale Delegati alla Sicurezz. «C’è il rischio concreto che alla ripresa dei campionati di calcio ci sia il problema della carenza di steward. Con la necessità magari per i club di doversi rivolgere a volontari esterni al circuito dello stewarding. Per questo è necessario accelerare sulla strada della formazione professionale, perché il post covid impone una gestione della sicurezza totalmente diversa: saranno diversi i tifosi, saranno diversi gli steward. Su questo Andes sta facendo la propria parte».
Come cambierà il lavoro degli steward e l’organizzazione della sicurezza degli eventi calcistici alla ripresa dei principali tornei? «La gestione di un evento sportivo nel post covid - spiega Taroni - sarà completamente diversa rispetto a quella a cui siamo abituati. Saranno differenti anche le procedure da mettere in campo. Per questo servono aggiornamenti e corsi di formazione per poter arrivare ad avere professionalità adeguate alla ripresa dei tornei». Andes, tra le proposte presentate anche al mondo delle istituzioni nazionali del calcio ha inserito quella di un pieno utilizzo del Green Pass. «Fermo restando le facoltà locali di regolazione sanitaria, alcuni aspetti potrebbero trovare giovamento da una regolamentazione uguale a livello nazionale così da aiutare anche le realtà locali nelle decisioni. Per quanto riguarda l’autocertificazione, l’idea è di sostituirla con il possesso del Green pass. L'autocertificazione infatti rappresenta un rischio come veicolo di contagio già al momento della compilazione e del controllo sul posto; inoltre spesso rischia di presentare dati inutilizzabili. Per quanto riguarda la misurazione della temperatura, non è di semplice gestione, anche perché gli apparati elettronici di lettura spesso sono condizionati dalla temperatura esterna e dalla luce solare. Superare questa procedura rimandandola al possesso del Green pass sarebbe di aiuto. Ha fatto molto piacere leggere del cambio di sistema per quanto riguarda i tamponi del gruppo squadra».

Come cambia il ruolo degli steward

Tra i compiti classici dello steward c’è anche quello del pat down, il controllo ravvicinato, la perquisizione per intenderci. Come cambierà questo aspetto? «Una nuova definizione di linee comuni sarebbe utile anche sul pat down, sull'utilizzo dei tornelli e dei tendiflex. Sul pat down, riteniamo rischioso in questa fase esporre gli addetti a contatti ravvicinati con i tifosi: pertanto dovrebbe essere destinato ad attività eccezionale verso situazioni critiche, e non impartito al 40% degli spettatori, limitandolo, come dice la norma, al controllo visivo. Per i tornelli, potrebbero trasformarsi in fonte di contagio: palmari collegati in wifi evitano il contatto e garantiscono la medesima efficacia nei controlli. I tendiflex, che alcuni reputano critici in caso di esodo, potrebbero essere efficaci per realizzare accodamenti con distanziamenti».
Altro elemento da considerare, il numero degli steward, già in misura ridotta prima del covid. «C’è da considerare che già prima della pandemia il numero degli steward era appena sufficiente, quasi al limite. I lockdown poi hanno costretto molti giovani a cambiare professione, in più alcune forme di assistenzialismo del governo hanno disincentivato la prosecuzione di un lavoro poco retribuito come appunto quello dello steward. Ecco dunque che il rischio è quello di vedere i club, anche di serie A, costretti a reclutare volontari esterni al circuito dello stewarding. Lo diciamo da prima della pandemia, sullo stewarding serve un cambio di rotta”.


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