Boateng e il razzismo: "Ecco tutti gli insulti che mi hanno detto"

Il centrocampista del Besiktas torna con la mente a quando lasciò il campo contro la Pro Patria: "Mi sentivo triste e arrabbiato"
Boateng e il razzismo: "Ecco tutti gli insulti che mi hanno detto"© EPA
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ROMA– Parla di razzismo senza paura Kevin Prince Boateng, centrocampista del Besiktas, in prestito dalla Fiorentina. Il calciatore tedesco naturalizzato ghanese racconta la sua esperienza, criticando il suo mondo: “Cosa fa il calcio in generale? Non molto, una pubblicità in tv o uno striscione quando le squadre escono sul campo - le sue parole a Sky Sports - Capisco che non è una posizione comoda per un calciatore, molti pensano che se dicono qualcosa o condividono la cosa sbagliata, perderanno un contratto o uno sponsor. Eppure non dici niente di male quando cerchi di aiutare la razza umana”.

Boateng e gli insulti razzisti

Boateng torna poi con la mente al 3 gennaio 2013, all’epoca in cui era al Milan, quando, durante un’amichevole contro la Pro Patria, abbandonò il campo a causa dei cori razzisti: “E' stato il momento in cui ho deciso che era troppo – ricorda - mi sentivo triste e arrabbiato, volevo mostrare al mondo che non avrei mai più lasciato che me lo facessero. Quando ero più giovane ho cercato di ignorare il razzismo  le persone che mi conoscono mi dicono che ho pianto, sono andato a casa e non ho detto più nulla. Ero un codardo, non ero abbastanza forte. Ora non sono più un codardo”. Boateng fa poi il triste elenco degli insulti ricevuti in carriera: “Mi hanno fatto il gesto della scimmia. Mi hanno detto che per ogni gol che avrei segnato mi avrebbero tirato una banana. E poi ‘ti metteremo in una scatola e ti riporteremo nel tuo paese’, ‘negro’, mi hanno gettato acqua e mi hanno detto che mi avrebbero pulito perché ero sporco”.


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