Scolari e l’amore per il calcio: a 72 anni torna ad allenare il Cruzeiro

E’ uno dei cinque ct che hanno vinto la Coppa del Mondo con il Brasile: riparte da Belo Horizonte e dalla serie B per un’altra sfida affascinante
Scolari e l’amore per il calcio: a 72 anni torna ad allenare il Cruzeiro© EPA
Stefano Chioffi
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Felipe Scolari è uno dei cinque ct che hanno vinto la Coppa del Mondo con il Brasile: gli altri sono Vicente Feola (1958), Aymoré Moreira (1962), Mario Zagallo (1970) e Carlos Alberto Parreira (1994). Felipão, come lo chiama la sua gente, ha firmato la quinta meraviglia nel 2002 in Corea e Giappone. Ha 72 anni e non pensa ancora alla pensione: schemi e tuta, il calcio è la sua vita. Parla un po’ di italiano, anche se è nato a Passo Fundo, nel Rio Grande do Sul. Suo nonno era di Cologna Veneta. E Scolari, qualche parola in dialetto, non l’ha dimenticata. Da allenatore ha conquistato ventotto trofei: con il Gremio e il Palmeiras è stato campione nazionale e ha alzato la Coppa Libertadores. E ha festeggiato in Cina anche una Champions asiatica sulla panchina con il Guangzhou Evergrande.

Contratto fino al 2022

Un mese fa ha ricevuto la telefonata dei dirigenti del Cruzeiro e ha deciso di tornare a lavorare. Ha firmato un contratto fino al 2022 con il club di Belo Horizonte. Non si è tirato indietro davanti all’idea di ripartire dalla Serie B. A livello affettivo era rimasto legato al Cruzeiro, un’opportunità che lo riporta indietro nel tempo, al 2000: proprio da Belo Horizonte aveva lanciato la candidatura al ruolo di ct della Seleçao e costruito il capolavoro in Corea e Giappone.

La missione

Ora ha un compito delicato e complesso: riportare nel grande calcio il Cruzeiro, che solo sei anni fa - nel 2014 - aveva vinto il “Brasileirão” con i trenta gol di Ricardo Goulart e Marcelo Moreno. Ma sarà un processo a tappe: è stato scelto, adesso, perché il Cruzeiro era scivolato addirittura in zona retrocessione, dopo aver esonerato tre tecnici: Franco, Adilson Batista ed Enderson Moreira. Con Scolari, la musica è subito cambiata: tre vittorie e due pareggi in cinque giornate. E’ appena cominciato il girone di ritorno e il quarto posto in classifica (l’ultimo utile per salire in A) è distante dieci punti. Ma le grandi imprese fanno parte della storia di Felipão.


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