Federico Bernardeschi è a tutti gli effetti un giocatore del Toronto. Dopo il bagno di folla all’arrivo in Canada e le prime foto attorniato dall’entusiasmo dei tifosi, l’ex esterno della Juventus ha voluto salutare i tifosi bianconeri e tutto l’ambiente, a conclusione di un quinquennio ricco di trofei.
Il quinquennio alla Juve di Federico Bernardeschi
Approdato alla Juventus nel 2017 dalla Fiorentina, in cambio di 40 milioni più bonus, Bernardeschi non è mai riuscito a imporsi come titolare fisso in bianconero, pur abbattendo ogni anno il muro delle 30 presenze, venendo però apprezzato dai tre allenatori che si sono alternati in panchina, Max Allegri, Maurizio Sarri e Andrea Pirlo, per la propria duttilità che gli ha permesso di ricoprire più ruoli, da attaccante esterno a mezza punta centrale, fino all’interno di centrocampo, incontrando qualche difficoltà solo durante la stagione con Pirlo in panchina.
Bernardeschi saluta la Juve: "Un viaggio bellissimo"
La decisione della società di non rinnovare il contratto in scadenza lo scorso 30 giugno non ha incrinato i rapporti tra Bernardeschi e la Juve, così ecco l’emozionante commiato su Instagram a corredo di una foto che lo vede esultante in maglia bianconera: "Si è concluso un percorso di vita. Questa città, questi colori, hanno accompagnato il mio percorso di atleta, di uomo e di padre! Un viaggio durato cinque anni fatto di indimenticabili vittorie e dolorose sconfitte, che si conclude con la consapevolezza di scegliere il cambiamento come momento di evoluzione professionale e personale. Le critiche sono state uno stimolo, gli applausi un orgoglio! Lascio Torino, la mia casa. Lascio la Juventus, una famiglia. Con gratitudine e rispetto. Grazie a tutti voi! Federico".
Bernardeschi e la "colonia" italiana nella MLS
Bernardeschi è il quarto italiano a trasferirsi nella MLS durante questa estate, il terzo al Toronto dopo Lorenzo Insigne e Domenico Criscito e il terzo campione di Euro 2020, dopo l’ex capitano del Napoli e Giorgio Chiellini, approdato ai Los Angeles FC. Proprio il trionfo all’Europeo, dopo i sette titoli vinti con la Juve (tre scudetti, due Coppe Italia e altrettante Supercoppe Italiane) ha segnato il punto più alto della carriera di Bernardeschi, impiegato in quattro partite, tre delle quali da subentrante, compresa la semifinale contro la Spagna e la finale contro l’Inghilterra, entrambe concluse ai calci di rigore, gare che hanno visto Federico calciare e trasformare il proprio tiro dal dischetto.