"Se Icardi non avesse avuto problemi con la moglie, ora sarebbe completamente diverso", parola di Okan Buruk, direttore tecnico del Galatasaray. Un rapporto tanto passionale quanto conflittuale quello tra Mauro Icardi e Wanda Nara, che continuano ad essere protagonisti anche dopo la separazione. Sul campo, però, l'ex capitano dell'Inter è stato costretto a fermarsi a causa della lesione del legamento crociato e del menisco del ginocchio.
Icardi-Wanda Nara, il dt Buruk: "Mauro potrebbe aver perso tante cose"
Okan Buruk, dirigente che sta provando a tutelare la serenità di Mauro Icardi, ha parlato delle difficoltà avute dall'attaccante argentino negli ultimi mesi, condizionati dall'infortunio al ginocchio e dall'addio con Wanda Nara: "Io rispetto tutto, il suo matrimonio, sua moglie, - ha detto il direttore tecnico del Galatasaray a TRT Sport - ma se Icardi non avesse avuto problemi con la moglie, ora sarebbe completamente diverso. Forse sarebbe stato il centravanti della Nazionale argentina. Probabilmente Icardi ha perso molte cose nella sua vita per questo motivo". E poi ha aggiunto: "È un ottimo padre di famiglia. Ama la sua famiglia, ama i suoi figli. Ha un cuore molto buono. Ha sempre voluto proteggere la sua famiglia. E noi lo abbiamo sempre aiutato. La cosa più importante nella vita è la famiglia. Il calcio non può metterla in secondo piano, e nemmeno una partita. Se il giocatore non è felice, non è possibile ottenere prestazioni sul campo. Ho sempre cercato di sostenerlo, ora vediamo, tornerà il prima possibile".
Okan Buruk: "Facile avere difficoltà con i giocatori importanti"
Dopo il suo trasferimento in Turchia, Mauro Icardi è gradualmente diventato un punto di riferimento dell'attacco del Galatasaray e dei tifosi giallorossi, ancor prima dell'approdo a Istanbul di giocatori come Mertens e Osimhen. I problemi all'esterno del terreno di gioco, però, ne hanno spesso condizionato le prestazioni: "È facile avere difficoltà con i giocatori importanti - ha ammesso Okan Buruk -. È brutto avere difficoltà con il giocatore che non è importante. Chi gioca è sempre felice. Non possiamo rendere felice nessuno allo stesso tempo. Dobbiamo gestire bene il giocatore che non gioca, insieme al resto della squadra".