Barcellona-Real Madrid, tanto rumore per nulla: 0-0 nel Clasico

Nessun vincitore, nessuna rete e, per fortuna, neppure nessun incidente nel derby di Spagna, che in un primo tempo doveva essere disputato lo scorso 26 ottobre. Barcellona e Real Madrid rimangono appaiati in vetta alla classifica, a quota 36 punti
Barcellona-Real Madrid, tanto rumore per nulla: 0-0 nel Clasico© AFPS
Andrea De Pauli
6 min

BARCELLONA (SPAGNA) - Ci si aspettava il finimondo e alla fine tutto si è risolto con tanta, forse anche troppa tranquillità. Si chiude con un nulla di fatto l’attesissimo 243º Clasico, giocato con 53 giorni di differita a causa dei disordini seguiti alle dure condanne comminate ai leader separatisti, a ridosso della data fissata in partenza, del 26 ottobre. Qualche rammarico in più per i blancos, che hanno tenuto in mano il pallino del gioco per ampi tratti della partita e che, a metà ripresa, si sono visti annullare un gol del redivivo Garteh Bale per un fuorigioco millimetrico. Alla resa dei conti, tutto come prima, con le due contendenti che continuano a condividere la cima della classifica di Liga, con cinque lunghezze di vantaggio sul Siviglia di Monchi. 

Barcellona-Real Madrid 0-0: tabellino e statistiche

TUTTO IN ORDINE - Alla vigilia, tra allarme terrorismo impennato a livello 4 su 5 e minacce di manifestazione oceanica da parte della piattaforma indipendentista, Tsunami Democratic, si temeva il peggio, ma alla fine la situazione, attorno a un recinto del Camp Nou blindato da un doppio cordone formato da 4mila agenti in assetto antisommossa, è di calma sostanziale. Non ci sono, così, particolari problemi per le due squadre, che hanno trascorso le ore immediatamente precedenti alla gara nell’attiguo Hotel Princesa Sofia, per raggiungere la cattedrale blaugrana allo scoccare delle 18.

IL GIALLO BUSQUETS - Ben presto, così, l’attenzione può volgersi esclusivamente alla partita e alla lettura delle formazioni annunciate dai due club. E qui sorge un piccolo giallo, perché il Barça, in un primo tempo, annuncia tra i partenti anche l’abituale perno di centrocampo Busquets, a scapito di Rakitic, che sembrerebbe destinato a una partenza tra i rincalzi. Dopo pochi istanti, però, arriva la correzione. Il croato parte per la 6ª partita consecutiva, tra Liga e Champions, fin dal fischio d’inizio ed è proprio Busquets a fargli posto, visto che la mediana è completata da Sergi Roberto e Frenkie de Jong. Si vocifera su una possibile indisposizione, ma poi si viene a sapere che si tratta di una precisa scelta tecnica di Ernesto Valverde, che per il resto non presenta grandi colpi di scena, iniziando dalla scontata scommessa sul super tridente formato da Messi, Luis Suarez e Griezmann.

IL SACRIFICATO - Si può considerare una sorpresa, anche se per certi versi pareva annunciata, la partenza tra i panchinari merengues del Pallone d’Oro 2018, Luka Modric. Il prudente Zidane, infatti, decide di giocarsela con i pragmatici Fede Valverde a Casemiro a fianco dell’uomo d’ordine Toni Kroos. Ad aumentare il tasso qualitativo, così, tocca a Isco. Sulla linea avanzata, poi, accanto al prolifico Benzema - 12 gol come Messi al fischio d’inizio - riappare l’uomo delle grandi notti, Gareth Bale. Questa la soluzione per ovviare alle defezioni del lungo degente Asensio e degli altri infortunati Hazard, James e Marcelo, con quest’ultimo sostituito dal convalescente Mendy.

ALL’ARMA BLANCA - Il tempo di applaudire l’idolo locale Marc Marquez, a cui è concesso un simbolico calcio d’inizio, e si parte con un Real deciso a smentire Messi, che alla vigilia non aveva esitato ad evocare un eterno avversario solitamente catenacciaro in occasione delle visite nella tana del rivale. Nulla di tutto questo. Equilibrati come poche volte nel corso della stagione, i ragazzi di Zidane scippano il possesso palla al Barça, rendendosi subito pericolosi con Benzema e, soprattutto, Casemiro, che si vede respingere nei pressi della linea un colpo di testa a botta sicura. Il brasiliano, imitato dal fido scudiero Fede Valverde, ci riprova poi dalla lunghissima distanza, ma senza fortuna. I catalani si svegliano alla mezz’ora, quando è Messi a vedersi negare il gol da Sergio Ramos dopo una difettosa respinta di Courtois. Ottimo modo per celebrare il 43º Clasico - record assoluto - per il capitano blanco. Nel finale della prima frazione, poi, è Jordi Alba a mancare il bersaglio grosso, servito da un lancio illuminante di Leo.

Classifica Liga

PIOGGIA GIALLA - La ripresa si apre con i blancos che continuano ad esercitare un certo predominio e l’indispettito Ernesto Valverde che prova a cambiare gli equilibri, inserendo il guastatore Arturo Vidal per Nelson Semedo, con il conseguente spostamento di Sergi Roberto sulla corsia destra. La sostituzione è accompagnata da una pioggia di palloni gialli - il colore simbolo della protesta catalana - dagli spalti. La situazione si normalizza in fretta. Meno normale, poco dopo, il liscio di Messi, liberato in una posizione più che favorevole da Griezmann. Cambio di fronte ed è Benzema a scuotere l’esterno della rete blaugrana. Poco dopo, Bale andrebbe a segno, ma tutto è invalidato per un millimetrico fuorigioco. Ci si avvia, così, verso il finale, con gli ingressi di Ansu Fati, per i blaugrana, e Modric e Rodrygo, per i blancos. Il timore della beffa, però, frena le due eterne rivali, che finiscono per accontentarsi del nulla di fatto. È pari e la vetta rimane un affare per due, a quota 36 punti.

@andydepauli


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