Supercoppa di Spagna: il Real Madrid è la prima finalista

Esibizione per i blancos, che si dimenticano il ruolo di ripescati alla prima edizione della Supercoppa in versione Final Four, per tirar fuori una prestazione degna della prima gestione Zidane, che aveva prodotto 3 trionfi in Champions. Le magie di Kroos, Isco e Modric regalano un fin troppo stretto 3-1 sul Valencia. Domani Barcellona e Atletico si giocano il secondo biglietto per la finalissima.
Supercoppa di Spagna: il Real Madrid è la prima finalista© Getty Images
Andrea De Pauli
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GEDDA (ARABIA SAUDITA) - Sarà anche entrato per la porta di servizio nella Final Four, ma dopo l’esibizione davanti ai 62mila esultanti spettatori del King Abdullah Sports City Stadium, il Real Madrid si candida con autorevolezza alla sua possibile 11ª Supercoppa di Spagna. Presente come terzo classificato nella scorsa Liga, in una competizione che contemplerebbe la presenza delle prime due del campionato e delle due finaliste della Coppa del Re, solo grazie all’assist involontario del Barça, che aggiudicandosi l’ultimo scudetto iberico e arrivando fino al capitolo conclusivo della coppa nazionale ha liberato il posto agli eterni rivali, il Real si presenta in versione rimaneggiata, ma ugualmente sontuosa e abbatte la flebile resistenza del Valencia con una rete da calcio d’angolo di Kroos, seguito da due raffinatezze di Isco e Modric. Dani Parejo, nel finale, fissa dal dischetto il definitivo 3-1. Domani tocca a Barça ed Atletico con in palio il secondo posto nella finalissima di domenica prossima. O sarà nuovo Classico o sarà derby di Madrid in versione esotica. Comunque un successo, quindi, per l’innovativa formula Final Four d’esportazione voluta fortemente dal presidente della Federcalcio iberica, Luis Rubiales, che può compiacersi della felice riuscita, anche economica, di tutta l’operazione.

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MEDIANA DOC - Tra indisposizioni vere o presunte, Zidane si presenta all’appuntamento con la prima semifinale con il Valencia privo di Hazard, Bale e Benzema. Emergenza offensiva risolta con un folto centrocampo imbottito di talento, al servizio dell’unico vero terminale offensivo, Luka Jovic. Scelta azzeccatissima, visto che fin dai primi scampoli è monologo per il Real, che recupera la miglior versione di Isco e Modric, che giostrano in tutta libertà, forti della tranquillità di sentirsi le spalle coperte da Casemiro, Fede Valverde e Toni Kroos. Da parte sua, il Valencia non può contare sul grande ex Rodrigo Moreno, ma non va altrettanto bene ad Albert Celades, che punta forte su Kevin Gameiro, in avanti, punteggiando il centrocampo con l’ex Inter Kondogbia, alle spalle dei vari Ferran Torres, Coquelin, Dani Parejo e Carlos Soler.

KROOS OLIMPICO - La partenza lanciata dei blancos produce un paio di tiri dalla lunga distanza e, soprattutto, una capocciata imperiosa di Varane, neutralizzata in qualche modo da Jaume Domenech. A sbloccare il risultato, però, è l’astutissimo Toni Kroos, passaporto tedesco, ma mentalità tutta mediterranea, che insacca direttamente da calcio d’angolo approfittando dello svagato portiere rivale, che si attarda fuori dall’area piccola, tra le proteste per un possibile fallo di Jovic precedente al corner e la volontà di dire la sua ai compagni sulle marcature preventive. Il colpo è durissimo per i levantini, che riescono a confezionare un unico tiro di Gameiro, che spara alto dopo una percussione per vie centrali. 

CHI SI RIVEDE - Va decisamente meglio al redivivo Isco, finalmente tornato allo splendore degli anni migliori, che insacca il raddoppio con un tocco chirurgico dopo un primo tentativo di Modric ribattuto dall’altro ex merengue Ezequiel Garay. Prima dello scadere, poi, lo stesso Isco ci prova di testa, ma coglie in pieno il palo. La giocata prosegue con un tiro a botta sicura di Jovic, che si vede negare il possibile tris blanco dal piedone di Jaume Domenech, che così si rifà, almeno in parte, dell’ingenuità costata il gol che aveva sbloccato il risultato.

MAGIA MODRIC - Nei primi minuti della ripresa Celades si gioca il secondo attaccante, Maxi Gomez, per Kondogbia, ma è ancora il Real ad attaccare a testa bassa. Lo scatenato Isco sfiora l’incrocio dopo una vertiginosa serpentina iniziata dalla linea di metà campo. Poco dopo, poi, è Modric a dispensare magie prima di scaricare per Fede Valverde, che sfiora la base del palo con una bordata. Nella giocata successiva, il croato decide di far tutto da solo e trova il tris blanco con un pregevole tiro di esterno che s’infila vicino al palo lontano. Con la partita ormai decisa entrano in scena anche l’applauditissimo Marcelo e i due oggetti dei desideri dei club italiani, James Rodriguez e Mariano. In pieno recupero, Dani Parejo salva l’onore levantino trasformando un rigore suggerito dal Var per un tocco di mano di capitan Sergio Ramos. I blancos lanciano il guanto della sfida. Domani toccherà raccoglierlo a uno tra Barça e Atletico, attesi dalla seconda semifinale del torneo.

@andydepauli


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