Liga, slitta la ripartenza. Si ricomincia il 19 giugno

Al termine di una lunga riunione, terminata a notte inoltrata, la Lega spagnola avrebbe preso atto dell’impossibilità di ripartire il 12 giugno. La nuova data potrebbe complicare la relazione con le televisioni che trasmettono il campionato spagnolo.
Liga, slitta la ripartenza. Si ricomincia il 19 giugno© EPA
Andrea De Pauli
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MADRID (SPAGNA) - Partenza rimandata! La Liga spagnola, non parte più il 12 giugno, come caldeggiato da Javier Tebas, ma il 19 dello stesso mese. Ad assicurarlo, in nottata, è stato il popolare programma radiofonico El Partidazo della Cadena Cope. La decisione sarebbe arrivata al termine di una lunga riunione, prolungatasi fino a notte fonda. A rendere obbligatorio lo slittamento di una settimana del nuovo inizio del torneo le scelte del Governo iberico, che di fatto impediranno la ripresa degli allenamenti a ranghi completi fino a lunedì primo giugno. A partire da quella data partiranno i quattordici giorni propedeutici al nuovo fischio d’inizio stabiliti dal rigoroso protocollo per la ripartenza. Non ci sarebbero, pertanto, i tempi tecnici per far scattare nuovamente il campionato entro il giorno 12, come pretendeva il numero uno della Lega. Un bel problema.

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DIFESA PREVENTIVA - Una conferma implicita della decisione è arrivata, sempre la scorsa notte, attraverso un tweet strategico di Tebas. “I club, i dirigenti, i giocatori e gli arbitri della Liga siamo tutti impazienti di tornare in campo, ma la competizione ricomincerà solo quando le autorità sanitarie lo considereranno possibile. Il lavoro di coordinazione con il Consiglio Superiore dello Sport e la Federcalcio è e sarà decisivo”. Messaggio studiatissimo, per almeno due motivi. 

GRANA TV - Andare oltre questa data, infatti, significa oltrepassare i 90 giorni dal momento in cui è stato dichiarato il primo stato d’allerta. Ciò, secondo quanto recitano i contratti in mano a Tebas, permetterebbe agli oltre 100 operatori in giro per il mondo che si sono assicurati i diritti di trasmissione del campionato spagnolo di presentare richieste per danni e pregiudizi, indennizzazioni varie, fino alla totale cancellazione degli accordi. Con questo messaggio il numero uno della Lega scaricherebbe la decisione sulle scelte dell’esecutivo, anticipando l’argomento forte su cui si baserebbe la tesi difensiva in sede di un eventuale giudizio in tribunale. Al contempo, Tebas pare chiedere un nuovo assist al più che collaborativo Governo spagnolo. Dovesse arrivare una nuova provvidenziale ordinanza ministeriale del dicastero della Salute che permetta di anticipare per le squadre professionistiche, gli allenamenti collettivi al 29 maggio, invece che al primo luglio, il problema sarebbe risolto all’origine, evitando in partenza i probabili contenziosi. Il Ministro della Salute Salvador Illa, nei giorni scorsi, era già venuto in soccorso del calcio, permettendo anche ai club delle zone rimaste nella fase 0, come Real e Barça, di svolgere le sedute di allenamento in gruppi fino a 10 calciatori, per garantire le medesime condizioni a tutte le partecipanti al campionato iberico.

@andydepauli


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