Koeman: “Messi è il migliore al mondo ma non so se devo convincerlo a restare”

Il nuovo tecnico del Barcellona punta tutto su Leo. Nel corso della presentazione ufficiale, l’ex ct dell’Olanda ha ribadito che l’argentino è sotto contratto con il club blaugrana e che intende costruire attorno a lui una squadra capace di tornare subito ai vertici del calcio mondiale
Koeman: “Messi è il migliore al mondo ma non so se devo convincerlo a restare”© EPA
Andrea De Pauli
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BARCELLONA (SPAGNA) - A cinque giorni dall’umiliante 8-2 incassato contro il Bayern Monaco, inizia ufficialmente la nuova era Ronald Koeman per il Barcellona. “Sono felice e orgoglioso. Il Barça è la mia casa e ho la possibilità di allenare una squadra grandissima”, la prima riflessione dell’ex ct dell’Olanda. “Non è facile allenare qui, ma c’è tanta qualità per ambire a tutti i titoli. Ora è  necessario apportare molti cambiamenti, perché l’immagine dell’altro giorno, contro il Bayern, non è quella che vogliamo. Io voglio restituire al Barça tutto il suo prestigio per tornare ad essere la miglior squadra del mondo”. Una bella sfida per l’uomo che, da giocatore, nel 1992, aveva regalato la prima Coppa Campioni della storia al club blaugrana, con il suo gol su punizione, nei tempi supplementari, contro la Sampdoria di Vialli e Mancini. Il tecnico, che è stato liberato dai suoi impegni con la Nazionale olandese, attraverso il pagamento di una cifra prossima ai 5 milioni, firma un contratto biennale, condizionato, però dall’esito delle prossime elezioni presidenziali del club, fissate per la seconda metà del prossimo marzo.

Koeman su Messi

Una volta ultimato il suo breve discorso d’insediamento, è stato proiettato un breve video del Koeman giocatore, aperto con il memorabile gol siglato a Pagliuca a Wembley, poi è stato il turno delle domande sul Barça che sarà. E come c’era da attendersi, l’argomento più gettonato è stato il futuro di Leo Messi, che diverse fonti danno con un piede fuori dal club della vita. “Non so se devo convincerlo a rimanere. So solo che è il miglior giocatore del mondo e che lo voglio fortemente nella mia squadra. A me entusiasma l’idea di poter lavorare con lui, perché ti fa vincere le partite. È un giocatore del Barça, ha un contratto ed è il capitano del Barça. È chiaro che devo parlare con lui, ma posso già dire che mi auguro che possa rimanere qui ancora molti anni”. Parole che concordano a pieno con quelle pronunciate ieri dal presidente Bartomeu, che aveva definito Messi la pietra angolare del nuovo progetto.

Koeman e i giovani

L’altro argomento caldo, poi, è quello della necessità di un cambio generazionale, ma non chiedete a Koeman di far nomi come aveva fatto Pep Guardiola, che al momento dell’approdo aveva annunciato gli adios dei vari Deco, Ronaldinho ed Eto’o, con quest’ultimo che sarebbe però rimasto ancora una stagione per partecipare al primo storico triplete. “Non mi piace parlare di individualità. Da oggi dobbiamo solo pensare a fare le scelte migliori per il club, e costruire la rosa più forte possibili. Se dovremo prendere decisioni le prenderemo”. Da quel che si sente, però, non sarà totale epurazione, anche se diversi elementi si preparano a partire. “Un calciatore a 33 anni non è finito. Più che l’età conta la motivazione. C’è gente di 20 anni senza fame. Io voglio lavorare solo con gente che vuole stare qui, che vuole dare il massimo per il Barça”. Tra i compiti di Koeman, anche quello di recuperare la miglior versione di Frenkie de Jong, reduce da una stagione deludente. “Per un giocatore giovane venire qui è sempre difficile. Lui ha giocato molte partite, ma non ha giocato nella sua posizione. A me spetta il compito di trovare il modo di per farlo sentire comodo e farlo rendere al massimo”. E a sentire il successore di Quique Setién, ci saranno grandi occasioni di mettersi in mostra anche per i ragazzi della cantera. “Noi olandesi non abbiamo nessuna paura a schierare giocatori anche giovanissimi, che possono dare molta intensità. E noi abbiamo bisogno di moltissima intensità per tornare grandi”.


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