Liga, bufera sull'anticipo: slitta la partenza!

La Federcalcio iberica ha posto il veto agli anticipi del venerdì e ai posticipi del lunedì. Per ora si gioca solo di sabato e di domenica. La Legacalcio promette battaglia ed è intenzionata a richiedere delle misure cautelari fin dalla 2ª giornata.
Liga, bufera sull'anticipo: slitta la partenza!© EPA
Andrea De Pauli
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MADRID (SPAGNA) - Nuova stagione, vecchie tensioni. Slitta il fischio di partenza della Liga, che in principio era stata fissata arbitrariamente dalla Legacalcio per le 21 di domani con la partita tra Granada e Athletic Bilbao e che, invece, è stata rimandata alle 18.30 di sabato. Anticipata d’un giorno, poi, Alaves-Betis Siviglia, che secondo i piani dove essere il posticipo del lunedì. A deciderlo, la presidente del Comité de Competición della Federcalcio spagnola, Carmen Perez, che ha fatto valere una sentenza emessa la scorsa estate dal Juzgado de lo Mercantil, che aveva stabilito che “senza un accordo tra Federazione e Lega, tutte le partite si potranno disputare esclusivamente all’interno delle giornate stabilite del sabato e della domenica”. Il provvedimento interessa anche le due gare valide per la 2ª giornata, Getafe-Osasuna e Betis-Valladolid, ma la Lega promette battaglia.

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VERSO LA CAUTELARE - Si chiude così, la tregua armata sancita la scorsa primavera attraverso la cosiddetta Tregua de Viana, che aveva visto, nella sede del Ministero degli Affari Esteri iberico, la presidente del Consiglio Superiore dello Sport, Irene Lozano, riavvicinare il presidente federale Luis Rubiales e il numero uno della Lega Javier Tebas, col fine comune di portare a termine lo scorso campionato e salvare, così, 570 milioni di euro per i club. La Legacalcio ha già annunciato che richiederà delle misure cautelari per permettere di ripristinare l’orario stabilito in partenza già a partire dalla 2ª giornata. Nel suo comunicato non ha esitato a definire “senza senso” il veto posto dalla Federazione. Il giudice, in effetti, aveva stabilito che le partite fissate nei giorni lavorativi del venerdì e del lunedì "pregiudicavano la presenza degli spettatori", ma Tebas fa notare che gli stadi, per il momento, rimangono a porte chiuse e prosegue, pertanto, la medesima situazione d’emergenza che aveva portato l’interlocutore a dare il suo permesso per quanto riguardava le ultime 11 giornate della scorsa stagione. Il prossimo 6 ottobre le due parti sono attese da un nuovo appuntamento in tribunale, dove potrebbe essere presa una decisione definitiva. La situazione potrebbe sbloccarsi più facilmente se la Lega decidesse di concedere una compensazione alla Federazione, attraverso una percentuale sui diritti tv di anticipi e posticipi.

@andydepauli


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