Barcellona, tappe e scenari del Caso Negreira

Con l’entrata in scena della giustizia ordinaria, potrebbe rompersi il patto di ferro col Real Madrid per la Superlega e potrebbero arrivare delle sanzioni sportive da parte dell’Uefa.
Barcellona, tappe e scenari del Caso Negreira© EPA
Andrea De Pauli
6 min

BARCELLONA (SPAGNA) - L’irruzione della giustizia ordinaria nel “Caso Negreira” cambia decisamente gli scenari. Se fino a questo momento, infatti, il Barça poteva considerarsi blindato a livello di possibili sanzioni sportive, visto che l’ultimo aggiornamento della Legge dello Sport spagnola, pubblicato a fine 2022, prevede la prescrizione una volta trascorsi i tre anni dai fatti contestati - la relazione tra il Més que un Club e l’ex fischietto si è rotta nel 2018, in coincidenza con l’uscita dello stesso José Maria Enriquez Negreira dal Comitato Tecnico degli Arbitri - ora un’eventuale condanna al termine dell’iter giudiziario potrebbe permettere a Uefa e Fifa d’intervenire d’ufficio con il loro potere sanzionatorio. Il nuovo panorama ha invitato il Real Madrid a prendere finalmente posizione, con l’annuncio della convocazione di una riunione straordinaria della giunta direttiva, fissata per il mezzogiorno di domani, in cui la Casa Blanca dovrebbe approvare la decisione di costituirsi parte civile nel processo, sempre che il Juzgado de Instruccion numero 1 di Barcellona, a cui la Procura ha depositato la denuncia, decida di andare avanti col procedimento, come a questo punto appare più che probabile. Un drastico cambio di rotta, se si considera che a una settimana dall’esplosione dello scandalo, il Real era stato l’unico club della Liga, insieme allo stesso Barça, a non sottoscrivere la Lettera aperta in cui le società, in modo compatto, avevano deciso di esprimere pubblicamente la loro preoccupazione per la vicenda. Decisione che potrebbe sancire, poi, anche la rottura definitiva del patto per la Superlega, sostenuto finora dalle due grandi di Spagna, insieme alla Juventus.

IL CASO - Ma facciamo un po’ d’ordine sulle tappe della vicenda. Il “Caso Negreira” si apre a seguito di un’indagine dell’erario iberico alla società Dasnil 95 SL, di cui Negreira è socio unico, per alcune fatture esorbitanti a cui non corrisponderebbe alcuna prestazione o servizio di consulenza reali. Nel periodo preso in considerazione dall’Erario, compreso tra il 2014 e il 2018, il Barça avrebbe sborsato un importo prossimo ai 3 milioni, ma la cifra ascenderebbe fino a 7 milioni complessivi se si valuta l’intera relazione, iniziata almeno nel 2001 e conclusa nel 2018. Insospettiti dalle altissime cifre in gioco e dalla mancata apparizione di documenti comprovanti l’effettiva realizzazione delle prestazioni di consulenza dichiarate, il Fisco ha informato la giustizia sportiva, che come ricordato, non può comunque comminare sanzioni, anche se dovesse essere provato il reato di corruzione, perché a tre anni dai fatti scatta la prescrizione. Di ieri, l’entrata in scena ufficiale della giustizia ordinaria, con la denuncia da parte della Procura di Barcellona.

L’ACCUSA - Il Pubblico Ministero accusa come persona giuridica il Més que un Club, insieme ai due ex presidenti Sandro Rosell e Josep Maria Bartomeu per il «delitto di corruzione continua in affari, nella modalità di frode sportiva» e per «amministrazione sleale». Per il primo reato, la legislazione spagnola prevede, per le persone fisiche, pene comprese tra i 6 mesi e i 4 anni. Tra i 6 mesi e i 3 anni, invece, le pene previste per la seconda fattispecie. Il Barça, da parte sua, può andare ragionevolmente incontro a una multa. Secondo un’interpretazione pubblicata da La Vanguardia, però, in casi estremi il codice penale potrebbe imporre la retrocessione e, addirittura, la dissoluzione della società. Decisamente più concreto, per il Barça il rischio di un intervento da parte di Uefa e Fifa, che comunque potrebbero muoversi solo una volta che arrivasse l’eventuale condanna per corruzione. L’Uefa avrebbe il potere di escludere i blaugrana dai tornei che organizza. Ricordiamo che la relazione non è proprio idilliaca da quando il Barça ha deciso di farsi promotore del progetto Superlega, energicamente osteggiato dal massimo organismo calcistico continentale.

I PROSSIMI PASSI. Nelle prossime ore il Juzgado de Instruccion numero 1 di Barcellona deciderà se ci sono elementi sufficienti per portare avanti il procedimento. Dovesse essere così, l’accusa dovrebbe provare l’avvenuta corruzione e l’effettiva alterazione dei risultati sportivi. Secondo la ricostruzione del Pubblico Ministero, il Barça, attraverso i presidenti Rosell e Bartomeu, raggiunse un «accordo verbale strettamente confidenziale con Enriquez Negreira, che in qualità di Vicepresidente del Comitato Tecnico degli Arbitri e in cambio di denaro, avrebbe garantito arbitraggi favorevoli al Barcellona», alterando di fatto i risultati delle competizioni. La procura sottolinea, poi, che «il CTA designa gli arbitri per le varie competizioni ed è l’organismo deputato a valutare gli stessi fischietti», stabilendone eventuali promozioni. E in questo aspetto, lo stesso Enriquez Negreira avrebbe esercitato una certa influenza. Ora, bisognerà capire se l’ex arbitro, che attraverso i suoi legali ha fatto sapere di soffrire di un principio di Alzheimer, potrà essere ascoltato nel corso del processo e, a seconda della gravità della malattia, esonerato da eventuali condanne penali. Imminente, infine, una presa di posizione ufficiale da parte del Barça, che ha annunciato che, non appena venga chiusa l’indagine interna che ha fatto scattare a seguito dell’esplosione dello scandalo, indirà in tempi brevissimi una conferenza stampa per fare chiarezza su tutti i fatti.

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