Real Madrid, adesso solo la Champions può salvare Ancelotti

All’indomani della terza sconfitta contro il Barcellona dall’inizio del 2023, il destino del tecnico italiano pare segnato: o arriva una nuova Coppa Campioni o ci sarà una seconda separazione dalla Casa Blanca, che viverebbe su uno tra Tuchel, Raul e Xabi Alonso.
Real Madrid, adesso solo la Champions può salvare Ancelotti© Getty Images
Andrea De Pauli
5 min

BARCELLONA (SPAGNA) - Il futuro di Carlo Ancelotti sulla panchina del Real Madrid è appeso a un nuovo trionfo in Champions League. All’indomani della terza sconfitta in un Clasico dallo scoccare del 2023 - resa per 3-1 nella finalissima di Supercoppa di Spagna, a metà gennaio; 0-1 al Santiago Bernabeu, lo scorso 2 marzo, nell’andata delle semifinali di Coppa del Re; ieri notte, 2-1 in Liga - pare che un possibile trionfo nel torneo dedicato a Sua Maestà (che passa per una complicada remontada al Camp Nou il prossimo 5 aprile, a cui dovrebbe seguire la finale contro la vincente tra Athletic Bilbao e Osasuna) non basterebbe al tecnico di Reggiolo per garantirsi la continuità alla guida dei blancos. In pole position per la successione Thomas Tuchel, la bandiere Raul e, soprattutto, il rampante Xabi Alonso. Per il tecnico italiano, tra conferme e smentite, tornerebbe fortemente d’attualità, invece, l’ipotesi Nazionale brasiliana.

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La bestia nera Xavi

La quinta sconfitta di Ancelotti in sette confronti con Xavi, tra amichevoli estive, campionato, Coppa del Re e Supercoppa di Spagna, a quanto pare, potrebbe aver convinto definitivamente l’impulsivo Florentino Perez a cambiare la guida tecnica del Real, sempre che, il prossimo 10 giugno, a Istanbul, non arrivi il 15º trionfo in Champions League. Cammino tutt’altro che agevole verso l’ennesima impresa, per altro, in considerazione dell’ostacolo Chelsea nei quarti, a cui seguirebbe una semifinale contro la vincente della doppia sfida tra Manchester City e Bayern, prima dell’eventuale finale, magari contro una tra Milan, Napoli e Inter, che insieme al Benfica sono impegnate sul lato opposto del tabellone. Troppi, a quanto sembra, i 12 punti di ritardo rispetto agli eterni rivali da parte di Modric e compagni. L’altro dato che non piace affatto al quartier generale della Casa Blanca, poi, è la superiorità complessiva dimostrata dai blaugrana, che nonostante i problemi economici e i mille scandali, su tutti lo spinoso caso Caso Negreira, non si sono fatti distrarre e, dall’arrivo del nuovo profeta Xavi hanno racimolato 124 punti totali in campionato, contro i 115 del Real. Ben 9 in più.

Il precedente

Nonostante la profonda stima che Florentino Perez nutre per Ancelotti e il suo staff, pertanto, si starebbe prefigurando un epilogo simile a quello che chiuse la prima esperienza dell’allenatore emiliano alla guida dei blancos, nella tarda primavera del 2015, quando nonostante le vittorie in Supercoppa d’Europa e nel Mondiale per Club, il Real decise di sollevare dall'incarico Re Carlo, colpevole di un secondo posto in Liga, sempre alle spalle del Barça, e di un’eliminazione dalla Champions, per mano della Juventus, ad altezza semifinali. Va ricordato che Ancelotti è legato alla Casa Blanca da un contratto con scadenza 30 giugno 2024.

Gli scenari

Un’adios anticipato al Real rappresenterebbe un dispiacere per l’allenatore italiano, che anche alla vigilia di quest’ultimo Clasico, ha ribadito tutto il suo amore e la sua gratitudine per la Casa Blanca. Con il suo ricchissimo palmares - con 24 titoli è l’allenatore più vincente del calcio mondiale - nuove offerte d’impiego, comunque, non dovrebbero tardare ad arrivare, a cominciare da quella della Federazione brasiliana, che in attesa di sviluppi non ha ancora preso una decisione definitiva sul dopo Tite, affidando la panchina della Seleçao, ad interim, a Ruben Menezes. Lo stesso Ancelotti, interrogato ultimamente sulla questione Brasile, ha ammesso che i brasiliani della rosa del Real «scherzano con me sul fatto che io possa diventare il loro allenatore in Nazionale». Per quanto riguarda il Real, invece, ci sarebbe già stato un sondaggio col disoccupato illustre Thomas Tuchel, che nel curriculum vanta esperienze in Bundesliga, League 1 e Premier, dove ha ottenuto diversi successi, su tutti la Champions conquistata col Chelsea nel 2021. Solida anche la candidatura dell’attuale tecnico del Castiglia, Raul, che seguirebbe, così, il percorso già vissuto da Zidane, passato dalla squadra filial alla prima squadra del Real. Nelle ultime ore, però, avrebbe preso quota il nome dell’altro grande ex, Xabi Alonso, che per personalità e per il suo passato di centrocampista di grande intelligenza, sembrerebbe piacere parecchio al presidentissimo blanco. E il successo di ieri del Bayer Leverkusen, allenato dal tecnico basco, in Bundesliga sul Bayern Monaco parrebbe corroborare ulteriormente la bontà della scelta.

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