Coronavirus, Rudi Garcia: "Dopo due mesi di stop non si può giocare ogni tre giorni"

Le parole del tecnico del Lione, avversario della Juventus agli ottavi di Champions League, sulla possibile ripresa: "Non vedo l'ora di tornare ad allenarci, ma rispettando le condizioni di sicurezza per noi e i giocatori"
Lione 5: È fra le squadre più deboli (diciamo pure la più debole) degli ottavi di finale e in questo momento non è proprio al massimo della condizione, anzi. Garcia è in difficoltà, all’undicesimo posto in Ligue 1, a 28 punti dai marziani del Paris Saint-Germain, ma anche a 18 dai terrestri dell’Olympique Marsiglia. Ha pareggiato l’ultima di campionato (1-1) contro lo Strasburgo giocando una partita modesta sul piano tecnico e leggera su quello atletico. In Ligue 1 non vince da quattro turni (due pareggi e due sconfitte contro Nizza e Psg). La sua unica risorsa è Moussa Dembelé, terzo nella classifica dei cannonieri del campionato con 13 gol.© EPA
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ROMA - "Ricominciare, ma è importante come". Con questo titolo in prima pagina il giornale sportivo francese 'LEquipe' presenta un'intervista all'ex allenatore della Roma, e ora del Lione, Rudi Garcia. Il tecnico del team rivale della Juve in Champions prima che il calcio si fermasse racconta che anche in Francia c'è ampio dibattito sull'opportunità di riprendere il campionato. Così Garcia ha creato un gruppo Whatsapp con tutti i colleghi di Ligue 1 e 2 ai quali si è aggiunto Domenech, presidente dell'associazione allenatori. Questo gruppo era nato per organizzare donazioni benefiche, ma adesso è diventato un luogo di discussione, e Garcia rivelta che molti calciatori hanno posto questioni su cui i tecnici concordano.

Le parole di Rudi Garcia

"Dopo due mesi di stop non si può giocare ogni tre giorni - sottolinea Garcia -, non è possibile, non è ragionevole. Nel gruppo non è ancora emerso un orientamento preciso, ma non siamo soddisfatti di dover giocare ogni tre giorni,così come dall'assenza di due settimane di vacanze tra la fine di questa stagione e l'inizio della prossima". "Comunque io sono un privilegiato - aggiunge -, non mi lamento per questa quarantena, non posso farlo. Ma non vedo l'ora di tornare ad allenarci e di giocare. Tutti lo vorremmo, ma a condizione di rispettare le condizioni di sicurezza per noi e i giocatori".


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