ROMA - Ci ha abituati a sentir di tutto Zlatan Ibrahimovic. Le sue perle sono entrate nella storia e hanno fatto dell'attaccante svedese un vero personaggio. Da quando si considerò un Dio sceso in terra a quando "pretendeva" una statua al posto del Colosseo per indossare la maglia romanista. Massime che hanno fatto ridere e parlare e l'hanno fatto amare anche da chi non era proprio suo fan. Con la realizzazione della statua a sua immagine e somiglianza che verrà posta fuori dallo stadio di Stoccolma il suo ego è stato soddisfatto, almeno in patria. Ibrahimovic, 35 anni, è, o almeno dovrebbe convenzionalmente essere, alla fine della sua carriera, ma lo svedese non ne vuole sapere e, anzi, dichiara che potrebbe giocare fino a 50 anni: "Più invecchio, più miglioro, come il vino rosso - riporta The Guardian - Ti piace il vino rosso? Io ne sono il perfetto esempio. Sono in forma e felice, sto bene. Anche se ho 35 anni, nella mia mente ne ho 20. Penso che potreti giocare fino a 50 anni" ha concluso l'attaccante che nell'ultima gara contro il West Bromwich ha regalato la vittoria al Manchester United segnando una doppietta.
IL CIMITERO DEGLI ELEFANTI - Se i campionati extra-europei sono spesso presi in considerazione, se non per i soldi, almeno come luoghi in cui terminare la propria carriera quando alla pressione del calcio europeo l'età non permette di rispondere correttamente, la Cina non sembra la terra in cui Zlatan vuole andare, calcisticamente, a morire. Secondo il Daily Mail, infatti, Ibra avrebbe rifiutato una maxi offerta perché intenzionato a rinnovare il contratto annuale con il Manchester United.
«IBRA NO È PIÚ UN TOP PLAYER»
I PETER PAN DEL NOSTRO CALCIO - Gerrard, Pirlo, campioni che hanno deciso di chiudere la propria carriera sul campo europeo e volare in America per concedersi qualche altro calcio sul campo. A loro si contrappone sicuramente Francesco Totti che di ritirarsi, a 40 anni, non ne vuole sapere. Sta bene, fa sapere lui, perché dovrebbe? Non solo Totti però, anche Cristiano Ronaldo ha recentemente detto che giocherà ancora 10 anni, fino ai 40 insomma. E se tra il Pallone d'oro portoghese, lo svedese e il capitano romanista intercorre un intervallo di cinque anni, le intenzioni sono le stesse: finché le gambe vanno gli scarpini al chiodo non si appendono.
GERRARD, L'AVVENTURA CONTINUA