"I finti rumori dei tifosi? Li odio, sembra una sit-com americana"

Il tecnico del Watford Pearson contro l'utilizzo dei suoni artificiali allo stadio per ovviare all'assenza del pubblico sugli spalti
"I finti rumori dei tifosi? Li odio, sembra una sit-com americana"© Getty Images
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WATFORD (INGHILTERRA) - Dopo lo stop per l'emergenza Coronavirus, la Premier League è tornata in campo. Un ritorno, però, senza una componenete importante: i tifosi. In Inghilterra, per ovviare all'assenza dei supporters sugli spalti, hanno pensato di riprodurre dei rumori come se questi fossero presenti. Una decisione che il tecnico del Watford Nigel Pearson non riesce a digerire tanto da paragonare quei rumori agli "spettacoli comici americani con risate in scatola". Il rumore artificiale della folla può essere attivato dai club ogni volta che la palla va fuori dal rettangolo verde. Gli Hornets hanno provato i suoni degli altoparlanti a Vicarage Road durante un'amichevole contro Brentford lo scorso fine settimana e il portiere Ben Foster è rimasto frustrato dalle interruzioni casuali.
"Mi ha davvero infastidito", ha detto Foster dopo la partita. "Tutti hanno convenuto che preferiremmo non averlo".

Pearson sui rumori di sottofondo alla stadio

Gli fa eco l'allenatore del Watford Pearson che, durante la conferenza stampa di giovedì, ha annunciato che il rumore dei tifosi in sottofondo non verrà attivato in occasione della sfida di sabato contro il Leicester. “Quello che dobbiamo fare è solo affrontare la situazione, il nostro stadio sarà lo stesso di ogni altro stadio, nessun tifoso. È un vero peccato, siamo onesti, questo sport è per i tifosi. Sarebbe bello avere i nostri supporters qui, ma non ci saranno. Speriamo che i nostri giocatori siano in grado di isolare tutto il loro lato emotivo e gestire un ambiente silenzioso. Non siamo eccessivamente entusiasti - non so se ti piacciono le commedie americane, non riesco a sopportarle con risate in scatola - quindi non intendiamo creare un ambiente in cui ci sia una falsa atmosfera. Sappiamo che comunque, siamo un club che ha un'identità nella comunità e il modo in cui il club ha supportato quella comunità durante la pandemia è stato molto, molto buono. Ogni club è nella stessa situazione, dobbiamo solo provare a vincere il maggior numero di partite possibile e affrontare una serie insolita di circostanze".


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