Mourinho e quell’impresa che il Tottenham sogna da 60 anni

E’ dal 1961 che gli Spurs non vincono il titolo: dopo dieci giornate, il portoghese è primo con 21 punti, ha la migliore difesa del campionato (9 gol subiti), non perde dal 13 settembre e può portare in panchina - come è capitato domenica con il Chelsea (0-0) - giocatori del calibro di Bale, Lucas Moura e Lo Celso, lasciando Dele Alli a casa
Mourinho e quell’impresa che il Tottenham sogna da 60 anni© EPA
Stefano Chioffi
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Il Tottenham ha vinto solo due titoli nei suoi 138 anni di storia, l’ultimo nel 1961, quando il campionato inglese si chiamava First Division e i gol venivano trasmessi nel telegiornale notturno della Bbc: l’allenatore era Bill Nicholson, in attacco giocavano Bobby Smith e Les Allen, una coppia da 51 gol. L’altro trionfo risale al 1951, il tecnico era Arthur Rowe e il capocannoniere di quella squadra fu Sonny Walters, 15 gol in 41 partite, che giocava nel ruolo di seconda punta accanto al centravanti Len Duquemin.

José Mourinho vuole guadagnarsi un posto vicino a Rowe e Nicholson, impresa sfiorata dal suo predecessore Mauricio Pochettino, arrivato secondo in Premier nel 2017 e sconfitto nel 2019 anche nella finale di Champions dal Liverpool. Dopo dieci giornate, il Tottenham è primo e non perde dal 13 settembre: l’ha battuto solo Ancelotti con l’Everton (1-0). Ha 21 punti, gli stessi di Klopp, campione in carica. Ventuno gol realizzati e 9 subiti, migliore difesa del campionato. La striscia positiva dura da nove giornate: nessuno come gli Spurs in questa prima parte della stagione. Zero promesse, però la squadra è solida, robusta, organizzata, ricca di soluzioni. Lo Special One si può permettere il lusso di tenere in panchina spesso gente del calibro di Bale, Lucas Moura, Lo Celso e di escludere dalla lista dei convocati un talento come Dele Alli, fuori anche domenica nel derby pareggiato (0-0) in casa del Chelsea, che è riuscito a tirare in porta solo in due occasioni.

Il modulo di riferimento è il 4-2-3-1, che ha imbrigliato anche Lampard. Lloris tra i pali, Aurier o Doherty sulla fascia destra, Alderweireld e Dier al centro della difesa, Reguilon (ex Real Madrid, costato 40 milioni) nel ruolo di terzino sinistro. Due mediani: Sissoko e Hojbjerg. Tre mezzepunte: Son, Ndombele e Bergwijn. E poi, in attacco, Harry Kane, 201 gol in 302 partite. Mourinho continua a considerare il Liverpool e il Manchester City come i grandi favoriti nella corsa al titolo. Ma in trasferta è l'unico ad aver conquistato tredici punti in cinque partite: un altro dato che fa sognare il Tottenham, mai così bene dal 1960-61, dai tempi in cui giocava nel vecchio stadio White Hart Lane, quando il manager Bill Nicholson diventò campione d’Inghilterra.


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