© EPAChe sia dentro o fuori dal campo, Cristiano Ronaldo continua a far discutere in quel di Manchester. L’attaccante ex Juventus infatti, negli ultimi giorni, è finito sotto le luci dei riflettori non solo per il gol contro il Brighton che ha interrotto un digiuno di sei gare senza reti ma anche, se non soprattutto, per le voci di alcuni dissidi nello spogliatoio dello United derivatidal suo modo di gestire la leadership in squadra.
Ronaldo e le due fazioni nello spogliatoio
Come riportato dal giornalista della Bild Christian Falk, alcuni giocatori dei Red Devils (poco contenti degli atteggiamenti del lusitano) si sarebbero allontanati dall’orbita del numero 7 creando una divisione in spogliatoio. I nomi dei calciatori in questione sarebbero quelli di Marcus Rashford e Harry Maguire, quest’ultimo non nuovo a schierarsi dalla parte opposta rispetto a Ronaldo.
Già a gennaio infatti, l’Express aveva segnalato come il difensore classe 1993 fosse, assieme a Edinson Cavani e Mason Greenwood, tra coloro che non vedevano di buon occhio la presenza e i comportamenti del fuoriclasse portoghese, appoggiato invece al contrario dai connazionali Bruno Fernandes, Diogo Dalot e dai brasiliani Alex Telles e Fred.
Ronaldo e le voci di mercato
Insomma, la situazione all’interna dello spogliatoio dello United (specie se le cose in Premier League alla fine non dovessero prendere la giusta piega) andrà monitorata da vicino come, allo stesso modo, andranno valutati con attenzioni i rumors sul futuro del portoghese.
Qualora lo spogliatoio si spaccasse e la stagione con i Red Devils dovesse concludersi senza il raggiungimento degli obiettivi minimi, non è utopistico pensare che CR7 possa lasciare Manchester per una delle tante società che nelle ultime settimane hanno manifestato un velato interesse tra i suoi confronti. Fra queste, su tutte spiccano il Bayern Monaco e il Paris Saint Germain, club con la disponibilità economica per mettere sotto contratto Ronaldo ma che, prima di agire, dovrà risolvere la situazione riguardante Kylian Mbappe.