Il City nel mirino di 'Der Spiegel': "Soldi dal governo di Abu Dhabi"

Secondo la rivista tedesca il club di Manchester avrebbe inoltre violato le norme per ingaggiare l'allora minorenne Brahim Diaz, presunte irregolarità anche nel pagamento dello stipendio dell'ex tecnico Mancini
Il City nel mirino di 'Der Spiegel': "Soldi dal governo di Abu Dhabi"© EPA
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MANCHESTER (Inghilterra) - Il City di nuovo nel mirino di 'Der Spiegel'. Dopo l'inchiesta che nel 2020 portò alle sanzioni dell'Uefa nei confronti del club di Manchester, bandito per due anni dalla Champions League ma poi assolto in seguito all'impugnazione della sentenza presso il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), la rivista tedesca ha pubblicato nuovi documenti della piattaforma 'Football Leaks' secondo i quali il club dello sceicco Mansour bin Zayd Al Nahyan sarebbe stato finanziato direttamente da un'agenzia governativa di Abu Dhabi.

I 'casi' Brahim Diaz e Mancini

Sempre secondo 'Der Spiegel' il City avrebbe violato i regolamenti in vigore pagando in questo modo milioni di compensi agli agenti dei giocatori e potrebbe inoltre aver fatto pressioni sui giocatori minorenni affinché firmassero un contratto in cambio di determinati importi, contrariamente ai regolamenti internazionali. Sarebbe il caso dell'attuale milanista Brahim Diaz, che dopo gli inizi con il Malaga nel 2013 (a 14 anni) si è legato al City con cui ha poi firmato un contratto professionale tre anni dopo. Secondo le email, le somme destinate a pagare i giovani calciatori sarebbero state approvate, tra gli altri, dal direttore generale spagnolo Ferran Soriano e dal presidente del club, Khaldun Al Mubarak. L'esborso attraverso l'agenzia governativa di Abu Dhabi sarebbe invece stato gestito dal direttore Simon Pearce. Si segnala infine che l'ex tecnico Roberto Mancini avrebbe percepito parte del suo stipendio attraverso un contratto di consulenza fittizia con la società calcistica Al Jazira, con sede ad Abu Dhabi e il cui titolare è lo sceicco Mansur.


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