Cristiano Ronaldo e il look come Sinner: quanto costa e perché è importante

L'asso portoghese dell'Al-Nassr ha indossato un abbigliamento speciale in occasione di un'intervista molto attesa: tutti i dettagli
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Cristiano Ronaldo, che il mese prossimo compirà 40 anni, si gode l'epilogo della sua straordinaria carriera in Arabia Saudita, con la maglia dell'Al-Nassr allenato da Stefano Pioli. L'asso portoghese, ancora in splendida forma, ha raccontato il proprio entusiasmo in una video-intervista al sito ufficiale del campionato arabo, la Saudi Pro League: "Sono felice e la mia famiglia è felice - le parole di CR7, che gioca in Arabia da due anni - abbiamo iniziato una nuova vita in questo bellissimo paese. La vita è bella, il calcio è bello. In termini individuali e collettivi, siamo sempre lì. Stiamo ancora migliorando".

L'abbigliamento di Ronaldo... come Sinner

Nell'intervista, che sta avendo grande eco in Arabia Saudita, Ronaldo ripercorre il suo biennio nell'Al-Nassr e, agli occhi più attenti, non è passato inosservato il suo abbigliamento, firmato Gucci. CR7 indossa una maglia da 450 euro e un giacchetto che ne costa oltre 2.000. L'abbigliamento è simile a quello visto, in qualche occasione, addosso a Jannik Sinner, che è infatti testimonial di Gucci. 

Ronaldo vuole vincere ancora

L'ambizione non manca mai, neanche alla soglia dei 40 anni: "È dura competere con squadre come Al Hilal e Al Ittihad, ma siamo ancora lì, continuiamo a spingere e a combattere - dice Ronaldo, intervistato nella sede della tv ufficiale dell'Al-Nassr - il calcio è così; hai momenti buoni e momenti cattivi. Ma, per me, la cosa più importante è essere professionisti, spingere forte, rispettare il club, rispettare il contratto e credere che le cose cambieranno, affinché l'Al Nassr provi a vincere altri titoli. La Champions League asiatica è qualcosa che voglio vincere per il club. Ma la cosa più importante è continuare a impegnarmi ed essere professionali". Per il futuro, Ronaldo sembra aprire al rinnovo di contratto, in scadenza a giugno. C'è infatti una missione da portare avanti: "Per me è un onore che la lega stia crescendo e che molti giocatori di punta stiano arrivando per rendere la lega ancora migliore e più competitiva - spiega l'ex attaccante della Juventus - essere il primo, diciamo una stella, a venire qui è un onore, ma quello che desidero vedere è che la lega continui a migliorare nei prossimi cinque o dieci anni, non solo le prime squadre, ma anche le accademie. Non solo per il futuro dei giocatori sauditi e della lega, ma per il paese e per competere con altre leghe: questo è il mio sogno. Ed è questo che cercherò di fare per aiutare il paese e la lega a raggiungere e a essere lì a quel livello".


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