I Mondiali femminili senza tv, una vergogna

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I Mondiali femminili senza tv, una vergogna© Getty Images
Ivan Zazzaroni
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Il boom del calcio femminile, il crescente interesse degli sponsor per il calcio femminile, l’attenzione di federazione e club per il calcio femminile, le tutele sindacali e pensionistiche promesse al calcio femminile e poi… e poi il Mondiale a 32 squadre, in programma in Australia e Nuova Zelanda dal 20 luglio al 20 agosto, ovvero la massima espressione del movimento, non ha ancora trovato qualcuno disposto a trasmetterlo.

Gli orari sono relativamente infelici, le 8 del mattino: ma si parla dell’estate e un risveglio al caldo del mare, al fresco della montagna o del climatizzatore (chi ce l’ha) con una bella partita di sano calcio è quasi consigliabile. Meglio di tante inguardabili repliche.

A oggi l’impegno delle azzurre è stato valutato 200.000 euro dalla Rai: questa l’ultima offerta - risale all’autunno scorso - respinta dalla Fifa.

Un anno fa, a luglio, ci appassionammo seguendo gli Europei in Inghilterra: la nostra Nazionale non superò un girone infernale con Francia, Belgio e Islanda, ma in seguito fu interessante notare i progressi tecnici e organizzativi del settore.

Per dare un senso e un futuro al calcio femminile è necessaria la continuità: non può vivere di soli one shot, di brevi momenti di gloria. Ci auguriamo pertanto che una tra Rai, Mediaset, Sky o Dazn faccia uno sforzo nell’interesse di chi merita più attenzione e rispetto.


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