Calciomercato Serie A, ecco i giovani più forti d'Italia

Scopriamo i 20 Primavera che si stanno imponendo nelle loro squadre e hanno già conquistato l’interesse degli operatori di mercato
Fabio Massimo Splendore
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ROMA - Gianluigi Donnarumma a 16 anni è stato promosso titolare nel Milan, il portoghese Pedro Pereira a 17 anni è stato spesso titolare e comunque ha giocato nella Sampdoria, Assane Diousse detta le geometrie dell’Empoli a 18 anni. E che dire di Rolando Mandragora, che a 17 anni Gasperini fece esordire in A al Genoa e a 18 gioca stabilmente nel Pescara in B; stessa età in cui Nicolò Barella sta trovando il suo spazio nel Cagliari. Sono i giovani dei club italiani, sono il futuro di un calcio che li lancia forse con un po’ meno pigrizia di prima. Alle loro spalle, nelle squadre Primavera un gruppo di talenti che sognano e spingono per raggiungere anche loro il vertice della piramide. E sono i ragazzi di cui vi parliamo in questo servizio, in questa pagina, restringendo lo scenario a una Top 20 in cui Federico Dimarco dell’Inter e Mattia Vitale della Juve hanno già esordito (entrambi l’anno scorso) in serie A, Simonelli Minelli della Fiorentina ha fatto un assist in Europa League e il talento casalingo di Gaetano Castrovilli accende di speranza Bari (esordio anche per lui in B) come vent’anni fa la accendeva Cassano.

Sono i sedicenni, i diciassettenni e i diciottenni di oggi, possibili star di un domani molto prossimo. Non abbiamo preso in considerazione i ’96, che sono fuoriquota per il campionato Primavera e che ad un passo dai 20 anni spesso sono giovani solo nella concezione italiana del termine: altrove già hanno decine di partite da professionisti alle spalle. Quindi Verde del Frosinone, Donsah del Bologna, Ntcham del Genoa, Cerri del Cagliari, Minala del Latina, sono tutti al di là della linea in questa Top 20. E con loro soprattutto chi del ’96 è rimasto (ritardando la sua crescita, magari o certo non per sua volontà) in Primavera.

La Top 20 dei giovani migliori muove le mosse dalle parole di un ds che il talento sa andarselo a cercare, Walter Sabatini, il quale concendendo una licenza al rigore di giudizio con cui difende i suoi gioielli, ha etichettato come fenomeno il nigeriano Nura. E’ il ragazzo che ara la fascia destra della Primavera di Alberto De Rossi. E fa respirare talento da esportare quanto prima tra i grandi. Da lì siamo passati per Audero e Radu, portieri di Juve e Inter che crescono con Buffon e Handanovic, a Picchi e Mosti, trequartisti della nobile scuola dell’Empoli, come Melegoni è il nuovo Montolivo a Bergamo: lui, tra i piccoli sedicenni come il viola Militari e il cesenate Urso.

E poi la maturità di Popa e Romagna nelle difese di Inter e Juve, o di Locatelli nel centrocampo del Milan, i gol di Arras del Cagliari, Sadiq della Roma, Rossi della Lazio, Negro del Napoli. Molti di questi ragazzi frequentano le nazionali giovanili. Tutti hanno voglia di arrivare lassù, dove li aspettano gli altri. Eccoli, pieni di speranze e di talento.


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