MILANO - La voglia di chiudere è assoluta, ma è sempre più probabile ormai che l'affare-Gagliardini si completerà solo la prossima settimana. «Sarebbe bello. Un bel salto per me», ha detto il giocatore a Mediaset, in merito alla prospettiva di trasferirsi all'Inter. L'operazione, però, va definita ancora in tutti i suoi dettagli. Non è in discussione l'entità complessiva, ovvero 27 milioni di euro (bonus compresi), ma, ad esempio, il valore del prestito iniziale - corso Vittorio Emanuele spinge per 2-2,5 milioni, l'Atalanta vuole di più - o la tipologia dei bonus, che l'Inter non vorrebbe così semplici da raggiungere. Ieri, peraltro, si sono parlati anche Ausilio e Riso (che ha incontrato anche il presidente atalantino Percassi): con il giocatore ormai l'accordo è vicino, ci sono solo piccole distanze sulla parte variabile del contratto e sulle commissioni. Qualcuno sostiene che l'allungarsi dei tempi possa permettere a qualche altra squadra di inserirsi, tra Inter e Atalanta però c'è totale sintonia e volontà di chiudere, quindi non sembra esserci questo tipo di pericolo. Peraltro, la conclusione dell'affare potrebbe essere celebrata da un incontro tra Zhang jr e il ceo Liu Jun (di ritorno in Italia la prossima settimana) con Percassi, interessato a verificare qualche opportunità commerciale con Suning.
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DISTANZE - Anche l'addio di Jovetic resta in stand-by. L'attaccante, nonostante l'interesse di altri club spagnoli, ha ormai scelto il Siviglia, anche per giocare la Champions. E Ramadani, il suo agente, ha già parlato con i vertici del club andaluso. Non c'è accordo, però, tra le società. L'Inter sa di dover contribuire al pagamento dell'ingaggio di Jojo, ma non accetta che il prestito sia gratuito e che, soprattutto, non ci sia il diritto di riscatto almeno in doppia cifra. A questo punto, se il montenegrino ha scelto la sua destinazione, secondo corso Vittorio Emanuele allora dovrebbe compiere anche lui uno sforzo.
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