Verratti aspetta il Barcellona e intanto torna a Parigi

Il centrocampista del Psg non vuole irritare il club e si presenterà al ritiro ma il suo agente sta lavorando per portarlo in Spagna
Verratti aspetta il Barcellona e intanto torna a Parigi© EPA
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ROMA - Fine delle vacanze per Marco Verratti che oggi è atteso a Parigi in vista dell'inizio della preparazione estiva, domani, del Paris Saint-Germain: il centrocampista azzurro, riferisce il quotidiano spagnolo "Mundo Deportivo", avrebbe infatti rinunciato ai giorni di permesso supplementare che aveva chiesto e ottenuto fino al prossimo venerdì e farà rientro oggi in Francia dalla natia Pescara. Verratti è da tempo fra i principali tormentoni di radiomercato, essendo indicato come desideroso di lasciare il Psg per trasferirsi al Barcellona di Messi, Neymar e Suarez. Intenzione cui non avrebbe affatto rinunciato e che, per questo, vorrebbe supportare evitando di compiere azioni possibilmente irritanti per il club parigino. Come risulterebbe, appunto, quella di non presentarsi al raduno della squadra, dopo che i rapporti fra il 24enne talento italiano e la società hanno già registrato non poche tensioni. Chiarita la volontà del suo assistito, l'agente Donato Di Campli cercherà dunque di convincere il presidente Nasser Al Khelaifi a trattare con il Barcellona. E, nel caso, non con il Bayern Monaco che, nel frattempo, si sarebbe ritirato dalla corsa per Verratti.

VERRATTI, ADDIO AL PSG

"100 MILIONI TROPPI PER VERRATTI" - Il Bayern Monaco rinuncia a Marco Verratti: il prezzo è troppo alto. A farlo sapere è il presidente del club bavarese, Uli Hoeness, che ha parlato a Fox Sport. «Noi non pagheremo 100 milioni per Verratti o 25 all'anno per Aléxis Sánchez. Se vogliamo vincere la Champions League dobbiamo rafforzarci e certamente spendere parecchio, ma non fare sciocchezze», ha detto. Hoeness ha aggiunto che il bayern proseguirà nella sua politica di acquistare giovani talenti, come sta facendo il Real Madrid: «Dicono che dobbiamo rafforzarci per costruire il Bayern Monaco del futuro, ma poi appena facciamo firmare giocatori di 20 e 22 anni ecco arrivare la critiche».


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