Napoli, il patto dello spogliatoio per lo scudetto

Nel finale dello scorso campionato il gruppo azzurro si è fatto una promessa: ripartire tutti insieme per provare finalmente a regalarsi il sogno più grande
Napoli, il patto dello spogliatoio per lo scudetto© FOTO MOSCA
Antonio Giordano
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CASTEL VOLTURNO - È un patto bello e buono, è una missione (possibile?) nella quale calarsi senza indugi ed anche senza un filo di preoccupazione: è il Napoli che crede in se stesso, che sceglie di osare a modo suo, dando un senso al Progetto, anzi lasciandolo germogliare nel giardino di casa propria, senza muovere (praticamente) nulla, inchiodando nel suo 4-3-3 ad immagine e somiglianza di Maurizio Sarri i protagonisti di una stagione egualmente felice, chiusa al terzo posto ma in crescendo, sistemando una serie di record ed assicurandosi una pioggia di certezze che sono arrivate dal campo, dunque da se stesso.

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WE TRUST - E’ un’Idea che nasce da lontano, che si sviluppa nel medio- lungo termine, che viene avviato da Rafa Benitez e che ancora alligna al San Paolo e dintorni, in una squadra che (quasi) si recita a memoria: alla fine, in quella che, al bar sport, può essere attrezzata come la formazione titolare, ci sono i nove undicesimi di quel Napoli che nel 2014 avvia il proprio processo di internazionalizzazione, lo allestisce intorno a due figure «dominanti» - Hamsik ed Insigne - e che va ad incastrare i Reina, i Koulibaly e gli Albiol, i Ghoulam e i Jorginho, i Callejon e i Mertens. E’ la posa di un’altra pietra, sa di svolta anche quando parte Higuain, perché quei novanta milioni servono per ringiovanire, per rinfrescarsi.

SI RESTA - E quando arriva l’ora delle scadenze e c’è un dif- Nel finale dello scorso campionato il gruppo azzurro si è fatto una promessa: ripartire tutti insieme per provare finalmente a regalarsi il sogno più grande fuso malessere, si chiamerebbe paura d’un fuggi-fuggi, De Laurentiis sparge ottimismo e conferma in blocco il Napoli dei sogni: si va ai rinnovi a raffica, firmano in sequenza rapidissima Callejon e poi Albiol, Hysaj e poi Koulibaly, Hamsik ed a seguire anche Insigne e Mertens, lasciando che il monte-ingaggi lieviti ben oltre i cento milioni di euro ma anche le ambizioni.

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