Gelo tra Modric e Perez, Inter in attesa

Il presidente del Real non ha incontrato il croato, mandando il suo braccio destro al suo posto
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MILANO - Il muro contro muro tra Luka Modric e il Real Madrid continua, ma se finora le giornate si erano succedute senza clamorose novità (al massimo qualche dichiarazione di incedibilità da parte dei blancos e un attestato di stima di Spalletti all'ex Tottenham), ieri ci sono stati dei fatti importanti. Primo: il croato in mattinata si è presentato a Valdebebas e come previsto si è unito a Marcelo, Varane, Casemiro e Kovacic. Ha lavorato in palestra e ha corso sul campo. Secondo: Modric ha incontrato il braccio destro di Perez, José Angel Sánchez, e ha parlato con lui del suo desiderio di lasciare la capitale spagnola ricevendo però la comunicazione che il club non intende venderlo. Terzo: intorno all’ora di pranzo dall’America è arrivato il volo che ha riportato la formazione di Lopetegui a Madrid e sull’aereo c’era anche il presidente Perez che però non ha avuto nessun faccia a faccia con il suo calciatore scontento.

DOMANI O SABATO - Partiamo dalle similitudini e dalle differenze con il caso CR7-Juventus. Fatto salvo che la società bianconera aveva i soldi per comprare il portoghese (l’Inter vuole il prestito con diritto di riscatto) e sottolineato che nella vicenda dell’addio del cinque volte Pallone d’Oro nessuno della Casa Blanca aveva preso posizione con i media per negare il divorzio (stavolta lo hanno fatto sia Perez sia Lopetegui), anche nel caso di Cristiano al primo incontro era presente José Angel Sánchez. Allora il faccia a faccia era stato con Jorge Mendes, stavolta invece direttamente con il croato. Gli intermediari dell’operazione, Lemic e Mijatovic, sono rimasti in disparte, nella capitale spagnola, mentre Riso, il contatto con l’Inter, ha lavorato da Milano. Nella vicenda CR7 l’operazione fu chiusa senza che Perez incontrasse il fuoriclasse o Mendes; in questo caso invece un faccia a faccia sembra inevitabile anche se Don Florentino alle persone più vicine continua a ripetere di non sentirne la necessità perché non vuole far partire il miglior giocatore dell’ultimo Mondiale. (...)

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