Inter, quel tesoro fuori casa che può saldare il conto Uefa

Il club punta a racimolare 40-45 milioni. Radu ha offerte superiori a 15 milioni e anche il valore di Pinamonti sta lievitando
Inter, quel tesoro fuori casa che può saldare il conto Uefa© LAPRESSE
Andrea Ramazzotti
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MILANO - C'è un tesoro che “lievita” lontano da Milano, ma che l’Inter segue con grande attenzione perché i giovani che la scorsa estate Ausilio, Gardini e Baccin hanno ceduto o prestato ad altre formazioni, in Italia o all'estero, potrebbero essere determinanti tra un paio di mesi per raccimolare quei 40-45 milioni di plusvalenze necessarie per rispettare i paletti fi ssati dall’Uefa. Il club di corso Vittorio Emanuele ha diversi elementi controllati direttamente o indirettamente che stanno disputando una stagione importante e che potrebbero dare respiro ai conti nerazzurri perché hanno diverse richieste. Esempi? Pinamonti, Bastoni, Vanheusden, Radu, Carraro, Gravillon e Karamoh.

RADU E L’ESTERO - Il portiere rumeno è in prestito con obbligo di riscatto al Genoa che lo acquisterà versando nelle casse nerazzurre 8 milioni. A quel punto l’Inter potrà scegliere se riprenderselo (è obbligata a sua volta…) dopo l’1 luglio per 12 milioni o nell’estate 2020 per 16. In corso Vittorio Emanuele non hanno il minimo dubbio sulla bontà dell’operazione conclusa 10 mesi fa perché, giocando in Liguria, Radu ha dimostrato il suo valore e la sua quotazione nodi mercato si è impennata. Ecco perché i dirigenti sono felicissimi di poterlo controllare. In sede dall'estero sono arrivate un paio di proposte da una quindicina di milioni, ma non sono state prese in considerazione perché la valutazione data dall'Inter è la stessa di Audero ovvero almeno 20 milioni. Ionut, comunque, non sarà ceduto a titolo defi nitivo (ovvero senza recompra; la nuova formula di questa norma deve essere defi nita), perché ha i mesi necessari per essere considerato un prodotto del vivaio nerazzurro per la Uefa e perché è considerato il successore di Handanovic.

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