Sarri: «Chelsea top, non torno in Italia»

Il racconto del nostro inviato al seguito del tecnico che giovedì a Londra ha conquistato la finale di Europa League
Sarri: «Chelsea top, non torno in Italia»© Getty Images
Antonio Giordano
2 min

ROMA - (...) Per questa Inghilterra che è diventato l’epicentro del football, ma seriamente: hanno portato loro il pallone, si sa, e hanno persino deciso di tenerlo esclusivamente per loro, (...) che mentre con un occhio sbircia nella culla del Royal Baby, con l’altro si gode questo suo Regno Unito che va da Liverpool a Tottenham, da Arsenal sino al Chelsea di Maurizio Sarri.  «Qui c’è il top, in tutti i sensi, come organizzazione, come strutture, come atmosfera negli stadi, come partecipazione. Non troverete mai un seggiolino vuoto, sugli spalti, e fa niente se siamo arrivati alla sessantunesima partita e quando arriveremo a Baku saranno sessantatré. Qua non si disdegna nulla, le coppe hanno un valore prepotente, non rappresentano sfide minori: mi piacerebbe avere più tempo per allenare, ad esempio la linea difensiva, ma va bene egualmente, perché giocare è una scossa».  (...) 

LA MIA ITALIA. Ma si entrerà pure in quella trama che disegnerà il mercato e nella quale la “suspense” lascerà con il fiato sospeso: ma viaggiando verso Effingham, il cellulare fungerà da collante con l’Italia e lascerà che i sentimenti più autentici rapiscano per intero, nella chiacchierata con sua moglie, la signora Marina, e con suo figlio Nicolé, poi nel siparietto classico con Amerigo («l’unico vero uomo di casa, ch’è mio padre») e nel giocoso intermezzo con Alessandro Pellegrini, il manager, prima di concedersi a Ciro che aspetta come Kepa sull’uscio della porta. Però è chiaro che prima di congedarsi, e ce l’impone il dovere, una traccia del futuro va individuata, fosse anche slabbrata da quella spruzzatina notturna che lascia scivolare via ogni resistenza. «Io non credo di poter tornare in Italia. Ora, in questo momento, posso dire che non torno».

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